Vaticano, Bertone si difende: “Calunnie, ho pagato io per il mio appartamento”
“È una vergogna, non so come difendermi, difendersi dalle calunnie è quasi impossibile. Le vittime sono impotenti”: commenta così, in un’intervista al Corriere della Sera, il cardinale Tarcisio Bertone, travolto da una polemica relativa alle spese sostenute per ristrutturare il suo appartamento. Appartamento nello Stato pontificio che – è questa l’accusa – l’ex segretario di Stato ed ex capo della commissione cardinalizia di vigilanza dello Ior avrebbe ristrutturato con fondi dell'ospedale Bambino Gesù. A suo dire però sarebbe stato lui a sostenere tutte le spese. “È offensivo, un'altra delle tante accuse ingiuste e menzognere che ho ricevuto in questi anni”, si lamenta il cardinale che appunto al quotidiano precisa di aver versato al Governatorato la somma, dal suo conto, per la ristrutturazione. “Ho pagato con i miei risparmi per un appartamento che non è di mia proprietà e resterà al Governatorato”, ha aggiunto Bertone sottolineando tra l’altro di non vivere nel lusso (più volte, anche in passato, il porporato è stato criticato per il suo presunto stile di vita decisamente diverso da quello, ad esempio, di Papa Francesco che ha scelto di vivere in un piccolo appartamento di Casa Santa Marta).
“Il nome Bertone richiama subito l’attenzione” – Il cardinale Bertone ha anche risposto a una domanda relativa al presunto attivo con vista San Pietro. “L’appartamento è di 296 metri quadrati. E non ci vivo da solo. Abito con una comunità di tre suore che mi aiutano, c’è anche una segretaria che il Santo Padre mi ha concesso per scrivere la memoria di tre Papi, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. C’è la biblioteca, l’archivio, le camere per tutti – ha garantito il religioso -. Non esiste nessun attico. Io abito al terzo piano e il terrazzo non è mio, è stato risanato durante i lavori ma è quello condominiale, in cima al palazzo. È di tutti gli inquilini, cardinali e arcivescovi, che ci vivono”. Riguardo i 200mila euro del Bambino Gesù Bertone dice di non saper nulla: “Io non ho visto nulla. Ho chiesto al mio avvocato di svolgere indagini per verificare cosa sia realmente accaduto”. Perché, dunque, lo calunniano? “Io mi ritengo una vittima di questi anni. Ho lavorato al servizio dei Papi con fedeltà e dedizione, e anche al servizio del Bambin Gesù. Ho fatto tanto e ora mi ritrovo queste accuse infamanti. Non so, ormai sono nel mirino. Il nome Bertone richiama subito l’attenzione”, risponde il cardinale.