Vasto incendio all’Ilva di Taranto: nube di fumo nero in tutta la città
Lo stabilimento Ilva di Taranto è stato colpito da un incendio di considerevoli proporzioni questo pomeriggio. Una densa nube di fiume nero è ben visibile in tutta la città, le fiamme si sono alzate dal bagno di olio refrigerante di un trasformatore del reparto Tubuficio 1. Le squadre antincendio sono prontamente intervenute proteggendo gli altri cinque trasformatori, al lavoro anche i vigili del fuoco del distaccamento di Taranto. Al momento non ci sarebbero feriti, anche se dall'azienda non è stata diffusa alcuna nota. Secondo gli accertamenti, il rogo sarebbe stato causato dal cortocircuito del trasformatore di una sottoscrizione di un nuovo impianto che risultava ancora in fase di collaudo. Sul posto si sono recati anche gli uomini dell'Arpa per valutare le eventuali compromissioni ambientali causate dalla combustione delle migliaia di litri di olio refrigerante. Lo stabilimento di Taranto è stato colpito, ieri mattina, da un incidente che avrebbe potuto rivelarsi tragico per un operaio quarantenne.
L'incendio divampato allo stabilimento Ilva di Taranto ha causato una densa nube nera che ricopre la città, ma non vi sarebbero feriti. Ieri mattina, però, nello stesso luogo un operaio di 40 anni ha rischiato la vita per una fiammata partita dall'impianto che taglia le brame d'acciaio. Il dipendente ha riportato ustioni su tutta la parte anteriore del torace. Trasferito al centro grandi ustioni di Brindisi, la vittima è stata dimessa con una prognosi di 15 giorni. L'incidente poteva rivelarsi fatale se la fiammata avesse colpito l'uomo sul viso o sugli occhi. Secondo la ricostruzione fatta dagli sindacati, che hanno chiesto un incontro all'azienda per far luce sull'incidente, il lavoratore si sarebbe accorto di qualcosa che non andava all'accensione del cannello. Avvicinatosi per le dovute verifiche, l'uomo sarebbe stato raggiunto dalla fiammata causata dalla fuoriuscita di gas da uno dei raccordi che alimentano lo strumento. L'operaio era solo, al momento dell'incidente, ed aveva dovuto chiamare personalmente i soccorsi con il suo cellulare.