Vaccino anti-Hpv, scienziati e politici contro Report. Lorenzin: “Grave atto di disinformazione”
Durante la puntata di Report andata in onda la sera di Pasquetta un servizio a firma di Alessandra Borella ha posto alcuni interrogativi relativi alla farmacovigilanza sui vaccini e in particolare sulle presunte reazioni avverse provocate dal vaccino anti-Hpv, di recente immissione sul mercato. Nel servizio, partendo dalle testimonianze non scientificamente verificate di due ragazze, si parla ampiamente dei danni scatenati dalla somministrazione del vaccino contro il Papilloma virus, attualmente l'unico strumento in grado di prevenire il cancro al collo dell'utero provocato da alcuni ceppi del virus ad alto rischio oncogeno. Il servizio ha scatenato un'accesissima polemica: politici e membri della comunità scientifica, come l'immunologo Roberto Burioni, hanno duramente protestato contro la trasmissione televisiva bollando le informazioni diffuse come "bugie gravi e intollerabili" nonché "ipotesi allarmistiche prive di base scientifica". Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin è intervenuto accusando Report di aver diffuso teorie anti-scientifiche basate sulla paura e senza alcuna forma di contraddittorio: "Diffondere paura propugnando tesi prive di fondamento e anti scientifiche è un atto di grave disinformazione ed è quanto ha fatto ieri sera la trasmissione di Rai3 Report, dedicata al vaccino contro il Papilloma virus, il primo vaccino contro il cancro che l’uomo è riuscito a produrre. Un vaccino sicuro e di grande efficacia, a differenza di quanto è stato fatto affermare sulla tv pubblica, senza alcun contraddittorio.
Report ha dato spazio a teorie prive di base scientifica, instillando timore nei confronti di una pratica sicura, efficace e in grado di salvare migliaia di donne da un cancro aggressivo e spesso mortale. Tutto ciò accade proprio mentre medici e scienziati di ogni parte del mondo, e mentre le istituzioni internazionali e nazionali sono impegnate in una campagna mediatica a favore della salute pubblica, per controbattere ai falsi miti degli anti-vax, che sfruttano paura ed ignoranza per convincere i genitori a rinunciare ai vaccini". Il presidente della società italiana di virologia, Giorgio Palù, ha rincarato la dose sostenendo che Report abbia fatto della "grave disinformazione" arrivando a correlare gli "effetti collaterali del vaccino, che nel servizio televisivo venivano attribuiti all'adiuvante chimico e ad altri potenziali contaminanti metallici", teoria che invece "è smentita da ricerche approfondite e da studi effettuati su centinaia di migliaia di pazienti che mostrano in maniera inoppugnabile come il vaccino anti-Hpv sia dotato di un ottimo profilo di sicurezza e di una straordinaria efficacia nel ridurre in maniera drammatica l'incidenza dell'infezione da Hpv e delle lesioni precancerose nei vaccinati. Queste condizioni sono entrambe necessarie per lo sviluppo del cancro del collo dell'utero e di altre neoplasie quali quelle dei distretti testa-collo, vulvovaginale e anale, come dimostrato da una serie di ricerche culminate con l'assegnazione del premio Nobel per la Medicina nel 2008".
Moltissime deputate del Partito Democratico hanno duramente protestato contro il servizio mandato in onda da Report, in particolare la parlamentare Anna Ascani ha raccontato con un post pubblicato su Facebook il calvario vissuto a causa del contagio da Hpv: "Stamattina ho visto il servizio andato in onda ieri sera su Report a proposito del vaccino contro l'HPV. Me lo avevano segnalato in molti, indignati, e ho deciso di guardarlo. Un attacco, senza contraddittorio, ai medici e alle case farmaceutiche che pur di fare soldi somministrerebbero vaccini che, secondo la testimonianza di alcuni pazienti (non corroborata da alcuna prova scientifica), causerebbero reazioni avverse. Guardando quel servizio un genitore può facilmente pensare che è meglio evitare di vaccinare le proprie figlie". Dello stesso avviso il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che con un tweet ha attaccato la trasmissione: "Mentre tornano a far paura malattie debellate da decenni a causa di stregoni da web e disinformazione sui vaccini, ci mancava solo Report" e il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità: "È bello finire settimana iniziata con antiscientificità a Montecitorio con sospetti faziosi a Report. Viva servizio pubblico italiano".
Il senatore Francesco Verducci, vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, ha annunciato l'intenzione di presentare un'interrogazione parlamentare sulla vicenda. "Sulla salute e la prevenzione non si può sbagliare. Ci sono in gioco vite e destini di milioni di persone. In particolare sono inammissibili errori da parte del servizio pubblico. Per questo presenterò un'interrogazione urgente per verificare la correttezza della trasmissione ‘Report' andata in onda ieri sera sul vaccino contro il Papilloma Virus. L'Hpv è un virus ferocissimo che causa ogni anno migliaia di vittime tra le donne. Il vaccino è il rimedio più efficace, grazie al quale l'epidemia viene impedita. É inammissibile che il servizio pubblico tratti il tema dei vaccini senza poggiare su basi scientifiche".
Infine, la senatrice dem Francesca Puglisi, prima firmataria di un ddl per l'obbligo vaccinale, ha commentato: "Incredibile che il servizio pubblico ieri si sia unito alla campagna contro i vaccini ed in particolare quello contro l'Hpv, con una totale assenza di pluralismo scientifico. Spero che il dg Campo Dall'Orto e Rai 3 trovino il modo per riparare al danno fatto da Report, magari concordando una campagna con il ministero della Sanità".
M5S: "La libera informazione è intoccabile"
Con un post pubblicato sul Blog di Beppe Grillo, il Movimento 5 Stelle si erge a difesa di Report: "Il Pd non è intoccabile. L'Unità non è intoccabile. Benigni non è intoccabile. L'EMA non è intoccabile. La libera informazione invece è intoccabile. Report non chiuderà a causa della censura di regime che contamina altri programmi RAI (come il TG1), il Pd impari a rispettare l'informazione indipendente".
Interviene la Rai: "Noi sempre dalla parte della scienza"
A margine della polemica è infine intervenuta la Rai, diramando un comunicato stampa in cui specifica che la televisione di Stato è da sempre dalla parte della scienza: "Rai è da sempre a supporto delle campagne vaccinali. In tutte le trasmissioni informative e in quelle di infotainment è stato sempre sostenuto l'unico punto di vista possibile: i vaccini sono un fondamento della medicina moderna che non può essere messo in discussione. I vaccini sono indiscutibilmente una delle più grandi scoperte scientifiche della storia, con la loro efficacia hanno permesso di ridurre drasticamente la mortalità o debellare totalmente malattie un tempo incurabili o gravemente invalidanti. Proprio per questo, su temi così rilevanti come la salute dei cittadini e a prescindere dalle polemiche di queste ore intorno alla trasmissione Report di ieri sera, l'informazione del Servizio pubblico continuerà a sostenere la divulgazione scientifica. In queste settimane Rai sta lavorando ad una campagna che sensibilizzi ulteriormente l'opinione pubblica sull'importanza dei vaccini, non solo da un punto di vista individuale, ma anche da quello della responsabilità verso la società intera. La campagna, che avrà diffusione massiccia e pervasiva, sarà pronta entro giugno".