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Vaccini, presidi e Regioni contro le classi ‘protette’ volute da Grillo. FI: “È ritorno al nazismo”

E’ polemica per la proposta della ministra Giulia Grillo di prevedere calssi ‘dedicate’ per bimbi immunodepressi. Licia Ronzulli attacca: “Governo irresponsabile pensa a classi quarantena o a classi di segregazione di tipo nazista”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La soluzione proposta dalla ministra della Salute Giulia Grillo sta facendo discutere. Dopo le polemiche scoppiate durante la discussione e dopo l'approvazione del decreto Milleproroghe, che ha ottenuto oggi dal Senato il via libera definitivo, continua a dividere lo slittamento dell'obbligo vaccinale per i bimbi che frequentano la scuola dell'infanzia e il nido – quindi anche il rinvio delle sanzioni per le violazioni – al prossimo anno scolastico, 2019-2020.

Per rassicurare le mamme dei 10mila bimbi ‘immunodepressi' che non potrebbero comunque sottoporsi alla profilassi per motivi clinici, e che quindi sarebbero più esposti al rischio di contrarre malattie, la ministra ha spiegato: "Garantiremo l'adeguata collocazione in classi in cui è assicurata la protezione dei compagni in regola col calendario vaccinale. Diamo la priorità a chi non può scegliere rispetto a chi può farlo e non lo fa". Ma certamente non è una soluzione definitiva, se si tiene conto del fatto che gli alunni si spostano nei vari ambienti scolastici, nelle le mense, nelle palestre, nei cortili delle strutture, ed entrano comunque in contatto con i compagni non vaccinati.

I presidi degli istituti di tutta Italia sono sul piede di guerra, e protestano contro le autocertificazioni delle vaccinazioni effettuate, che per quest'anno saranno accettate per le iscrizioni, e che però non saranno infatti vincolanti. L'Associazione nazionale presidi ha chiesto  un "incontro urgente", mediante una lettera inviata alla ministra: "Quest'associazione, forte dell'adesione di oltre il 50% dei dirigenti scolastici in servizio nonché di numerosi docenti, costituisce da sempre un punto di riferimento sindacale e professionale per la categoria e per la scuola. La paventata eventualità di un differimento degli obblighi vaccinali pone enormi problemi organizzativi al sistema educativo. Non è realisticamente ipotizzabile, in particolare, l'eliminazione del rischio di contagio per i bambini impossibilitati a vaccinarsi mediante un inserimento in classi "differenziate". I media hanno inoltre veicolato il messaggio, totalmente infondato, che fa sembrare le autocertificazioni come soluzioni semplici e prive di conseguenze anche penali. Le chiedo pertanto un incontro urgente per affrontare in dettaglio la questione", ha scritto il Presidente nazionale Anp, Antonello Giannelli.

Ma i presidi non sono gli unici ad esprimere preoccupazione. Alcuni governatori vogliono ricorrere alla Consulta, dal momento che i vaccini fanno parte di quelle materie che non sono di competenza esclusiva dello Stato. "Se ci sono elementi per ricorrere alla Consulta contro un eventuale rinvio dell'obbligo vaccinale lo faremo", ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, perché "La Sanità è materia concorrente". Insieme alla Toscana si schierano anche Emilia Romagna, Lazio, Umbria, Marche, Piemonte e Sardegna. "Siamo contro ogni deroga perché la scelta di vaccinare una persona non è privata – ha spiegato il governatore della Sarsegna Pigliaru – ogni vaccino non fatto per scelta di una famiglia mette a rischio altre famiglie". 

Forza Italia: "Classi dedicate sono ritorno al nazismo"

Durissima la critica di Licia Ronzulli, vicepresidente dei senatori di Forza Italia: "La ministra Grillo finge di non sapere che sospendere per un anno la sanzione che prevede il divieto di accesso dei bimbi non vaccinati ad asili nido e materni significa togliere efficacia alla norma e quindi indirettamente assecondare i no vax. Sarà il caos per le famiglie e le scuole. Nei ministeri dove al vertice ci sono i grillini – ha aggiunto Ronzulli – o è tutto fermo, come su Ilva, Tap e Tav, oppure si fanno passi indietro, come sui vaccini. E non pensi la ministra Grillo a ‘classi quarantena' o a ‘classi di segregazione' di tipo nazista perché non possono e non devono essere i bambini a pagare le conseguenze di un governo che sui vaccini si sta dimostrando assolutamente irresponsabile".

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