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Vaccini, presidi contro la ministra Grillo: “Senza certificazioni non si entra a scuola”

L’Associazione Nazionale Presidi torna a contestare il superamento del decreto Lorenzin, e in particolare l’idea di creare classi dedicate per bambini immunodepressi “sia perché si porrebbe un grave problema di carattere organizzativo, sia perché i bambini non sarebbero comunque protetti nei momenti di ricreazione e nei numerosi spazi comuni”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Il diritto alla Salute è prioritario, anche su quello all'Istruzione". E' questo il messaggio dell'Associazione Nazionale Presidi, secondo cui non si può permettere ai bimbi frequentare la scuola se non viene presentato all'inizio dell'anno scolastico il certificato di avvenuta vaccinazione della Asl. E questo varrebbe in particolare per  i nidi e le materne, come specificato nel decreto Milleproroghe approvato lunedì al Senato, e in attessa di un aulteriore passaggio alla Camera. I presidi contestano soprattutto la possibilità che possa essere ritenuta valida una semplice autocertificazione. "Non è possibile far prevalere la nuova circolare Grillo-Bussetti. Per ora, almeno fino all'inizio del nuovo anno scolastico, resta in vigore la Legge Lorenzin: sarà quest'ultima ad essere applicata", dicono dall'associazione.

E così i presidi hanno sottolineato la loro posizione, in contrasto con le dichiarazioni della ministra Giulia Grillo sulla questione vaccini. "I bimbi non vaccinati tra i 6 e i 16 anni entravano a scuola anche a legge Lorenzin invariata. L'obbligo rimane per tutti e 10 i vaccini individuati dalla norma. Cambia la sanzione per materne e asili nido, perché riteniamo che la coercizione non possa essere l'unico strumento a disposizione di uno Stato per raggiungere le ultime sacche di contrari", ha spiegato la ministra pentastellata in un'intervista rilasciata oggi sul Corriere della Sera.

"Non vogliamo alzare muri e cercheremo di evitare di arrivare a questo punto" – ha sottolineato l'Anp – "Diciamo solo che, fin quando non c'è il certificato della Asl, la frequentazione non è possibile ma l'iscrizione rimane. La frequentazione può avvenire dopo la consegna della documentazione a scuola. Siamo dirigenti e siamo obbligati a rispettare le leggi in vigore. L'autocertificazione andrebbe comunque verificata", ha spiegato l'Anp.

Durante l'incontro di oggi al Ministero della Salute il presidente dell'Anp Antonello Giannelli ha rivendicato il ruolo di controllo che i presidi, in quanto dirigenti dello Stato "sono tenuti a rispettare e a far rispettare la Costituzione, le leggi e i principi di base dell'ordinamento". E, ha aggiunto, "per costante giurisprudenza della Cassazione Penale, essi sono anche titolari di posizioni di garanzia dell'incolumità di tutti coloro che frequentano gli ambienti scolastici".

Secondo l'associazione, se il "decreto Lorenzin" venisse modificato, la presenza di bambini non vaccinati nelle scuole materne e nei nidi metterebbe a rischio la salute sia dei bambini che non si possono vaccinare sia di quelli che in presenza di malattie anche passeggere risultano più vulnerabili. Sulla possibilità di classi ‘ad hoc' per bimbi immunodepressi, è stato ribadito il netto dissenso dell'Anp, "sia perché si porrebbe un grave problema di carattere organizzativo, legato alla composizione delle classi ed alla regola della continuità, sia perché i bambini non sarebbero comunque protetti nei momenti di ricreazione e nei numerosi spazi comuni e se ne violerebbe, di conseguenza, il diritto alla incolumità".

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