Usa, Trump non ha i numeri per abolire l’Obamacare: costretto a ritirare la riforma
Passo indietro per il presidente americano Donald Trump sulla riforma sanitaria che avrebbe dovuto sostituire l'Obamacare. I repubblicani, a corto di voti alla Camera, hanno ritirato il loro disegno di legge per la riforma. Secondo la Cnn, sarebbe stato lo stesso Trump a chiedere tale mossa. Il voto previsto stasera alla Camera dei rappresentanti è stato dunque annullato. Per il momento, resta quindi in vigore la riforma tanto voluta dall’ex presidente americano Barack Obama. “Ora avanti sulle tasse. E quando l'Obamacare esploderà allora forse i democratici apriranno su un accordo”, così – parlando col Washington Post e il New York Times – Trump ha commentato la decisione di cancellare il voto sulla riforma sanitaria e di ritirare il provvedimento. In mattinata Trump aveva incitato il partito dicendo su Twitter: “Dopo sette anni orribili di Obamacare. Oggi è finalmente la nostra occasione per un grande piano”.
A poche ore dal voto previsto il presidente della Camera, il repubblicano Paul Ryan, era andato alla Casa Bianca per avvisare il presidente che, a causa dei numerosi dissidenti interni al partito, il progetto di legge per abolire la riforma di Obama non avrebbe avuto i voti sufficienti per essere approvata. E così alla fine, invece di mettere al voto un disegno di legge che non sarebbe mai stato approvato, il presidente americano ha deciso di ritirare la riforma sanitaria. Né le minacce dell'inquilino della Casa Bianca né il pressing di Paul Ryan sono insomma stati sufficienti per convincere l'ala più conservatrice del partito repubblicano ad allinearsi e votare la riforma. Lo speaker alla Camera ha promesso che i repubblicani cercheranno di migliorare la loro proposta, dopo essere “arrivati davvero vicino”.
Intanto, secondo quanto emerso da un sondaggio Reuters/Ipsos diffuso oggi e condotto fra il 13 e il 23 marzo, circa la metà degli americani adulti, il 49 percento, ritiene che la riforma sanitaria proposta da Trump “non è un miglioramento” rispetto all'Obamacare. Il 33 percento, invece, ritiene che il testo repubblicano costituisca un miglioramento, mentre il restante 18 percento non sa.