USA, sfida Clinton – Sanders per il primato “dem”: scontro su armi, sanità e terrorismo
Scintille durante l'ultimo dibattito presidenziale prima del voto delle primarie in Iowa: Hillary Clinton ha dovuto fronteggiare il candidato di sinistra Bernie Sanders e l'ex governatore del Maryland Martin O'Malley. I tre candidati democratici si sono sfidati a Charleston, in Carolina del Sud, in un momento in cui il vantaggio di Clinton su Sanders sembra essersi piuttosto assottigliato. L'obiettivo – naturalmente – era quello di riuscire a incidere soprattutto sulle primarie che si disputeranno in Iowa e che apriranno le danze per quanto concerne il candidato di "centrosinistra" che dovrà vedersela contro il Repubblicano nella sfida per la successione a Barack Obama.
Molti i temi toccati durante il confronto: si è passati dalla sfida al terrorismo internazionale alle questioni economiche, passando per la sanità e la questione delle armi, quella che probabilmente ha tenuto banco maggiormente negli ultimi mesi dopo l'ennesima sfilza di omicidi e stragi causate dal facile accesso alle armi da fuoco. Stando a quanto rivelano numerosi media statunitensi è stata la Clinton ad avere la meglio nel confronto dopo aver messo in campo la sua esperienza come ex segretaria di stato nella prima presidenza Obama. La donna ha dichiarato che gli americani hanno bisogno d'un presidente che possa svolgere "tutti gli aspetti del lavoro", accusando sottilmente i suoi rivali di non avrebbero questa dote. "Io comprendo – ha detto ancora – che questo è il lavoro più duro del mondo. Sono preparata e pronta a farlo".
Dal canto suo Sanders, il candidato di sinistra nelle fila democratiche, ha puntato sui temi storicamente a lui più cari, su tutti la proposta del Medical for All, un progetto che dovrebbe consentire alle famiglie medie americane di risparmiare migliaia di dollari all'anno. Hillary Clinton lo ha accusato di sostenere un'idea eccessivamente costosa per le casse statali, ma ha puntato soprattutto sulla questione del controllo delle armi: "Ha votato con la Nra (la National Rifle Association, ndr.), con la lobby delle armi diverse volte", ha attaccato l'ex first lady, riferendosi al fatto che Sanders ha votato per la non punibilità dei produttori di armi per le conseguenze del loro esteso uso.