Usa, Fbi: “Clinton negligente sull’uso delle email, ma non sarà incriminata”
Hillary Clinton non va incriminata. Questa la conclusione del Federal Bureau of Investigation, al termine delle indagini sull'uso di server email privati da parte della candidata democratica alla Casa Bianca durante il suo incarico come segretario di Stato. L'Fbi ha ritenuto Clinton "negligente", ma non per questo l'ex first lady andrà incriminata. L'agenzia aveva ascoltato la candidata repubblicana sabato scorso a Washington per tre ore e mezza. Le conclusioni verranno inviate al dipartimento di Giustizia perché decida come procedere a livello legale.
Il direttore dell'Fbi, James Comey, ha descritto in conferenza stampa le indagini che sono state portate avanti. Centodieci email delle trentamila trasitate sul server privato in cinquatadue catene di comunicazioni sono risultate comprendenti informazioni classificate. Sebbene non siano state rinvenute prove del fatto che il dominio personale della Clinton sia stato violato da hacker, l'Fbi non può escludere che "attori ostili" abbiano ottenuto accesso alle sue email personali. La candidata democratica e il suo staff sono stati però "estremamente negligenti", nonostante non esista alcuna prova che abbiano inteso violare la legge. Comey ha raccomandato quindi che Clinton non debba affrontare incriminazioni penali, perché l'opinione dell'Fbi "è che nessun giudice ragionevole porterebbe avanti un’azione del genere".
"Il direttore dell’Fbi dice che la corrotta Hillar ha compromesso la sicurezza nazionale. Nessuna incriminazione. Wow", ha commentato Donald Trump, che ha parlato di "sistema corrotto". Critico anche il repubblicano Paul Ryan, secondo cui "pur rispettando i professionisti dell’Fbi questo annuncio richiede una spiegazione nessuno dovrebbe essere sopra la legge".