video suggerito
video suggerito

Usa, ergastolo al mostro di Cleveland. Lui: “Ho sbagliato, ma non sono malato”

In tribunale, Ariel Castro si è dichiarato colpevole di aver segregato, stuprato e picchiato tre ragazze nell’arco di 11 anni. Ha accettato di patteggiare per evitare la pena capitale. Una di loro era presente al momento della condanna: “Il tuo inferno è appena cominciato”.
A cura di Biagio Chiariello
224 CONDIVISIONI
Immagine

Ariel Castro, l‘uomo che segregò per 11 anni tre donne nella sua abitazione a Cleveland, negli USA, è stato condannato all'ergastolo, senza possibilità di libertà condizionata, più ulteriori mille anni. Il carcere a vita è la pena stabilita dal giudice Michael Russo, presidente della Corte d Chicago davanti alla quale si è svolto il processo, per la sola imputazione di omicidio aggravato, in relazione all'aborto a cui l'uomo costrinse a una delle sue vittime, Michelle Knight, che chiamata a deporre, gli ha mandato a dire: "Ho trascorso 11 anni all'inferno, il tuo inferno è appena iniziato. Meriti di trascorrere la tua vita in carcere". Per altre accuse, dalla violenza carnale allo stupro, Castro ha ricevuto ulteriori, dure pene detentive. Inoltre, il "Mostro di Cleveland" non potrà vedere la figlia avuto da un'altra ragazza imprigionata, Amanda Berry. La piccola al momento della liberazione aveva sei anni. Castro non potrà cercare alcun contatto con le vittime.

 Castro si è dichiarato colpevole di 937 dei 977 capi d'accusa, accettando di patteggiare per evitare la pena di morte. Ha però detto che la maggior parte dei rapporti sessuali con le tre ragazze "era consensuale". "non le ho mai picchiate, non le ho mai torturate, a casa erano felici, c'era molta armonia", ha aggiunto. Ma ha anche dichiarato: "Non sono un mostro, sono malato, sono come un alcolista. Non sono un assassino, non ho mai ucciso nessuno". Al termine del suo discorso tuttavia ha chiesto "scusa" alle vittime e alla sua famiglia, spiegando di essere ossessionato dal porno e di essere stato lui stesso vittima di violenze da piccolo. Michelle Knight, 32 anni, Amanda Berry, 27 anni, e Gina DeJesus, 23 anni, (queste ultime due non erano in aula) sono state liberate all'inizio di maggio quando Amanda è riuscita a scappare per prima dalla casa degli orrori, dando l'allarme.

224 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views