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Usa e Cina concordano: sì alle sanzione alla Corea del Nord

I governi di Pechino e Washington concordano sulla necessità di sanzionare il regime di Pyongyang: l’ultima parola spetta al Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
A cura di Davide Falcioni
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Non solo gli Stati Uniti, ma anche la Cina sembra essere preoccupata per le ultime provocazioni della Corea del Nord. I governi di Washington e Pechino concordano sull'importanza di dare una "risposta internazionale forte e unitaria di fronte alle provocazioni della Corea del Nord" in seguito all'ultimo test nucleare. A renderlo noto è stata la Casa Bianca aggiungendo che questa risposta dovrà passare tramite "una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che vada oltre le precedenti" condanne rivolte a Pyongyang dopo i primi tre test. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu potrebbe esprimersi sulla nuova risoluzione e sulle nuove sanzioni nei prossimi giorni, secondo fonti diplomatiche. Alle Nazioni Unite starebbe già circolando la bozza della risoluzione che gli USA hanno condiviso con Gran Bretagna, Francia e Russia, ha aggiunto la stessa fonte.

La decisione della Cina di allinearsi agli Stati Uniti è di enorme importanza: Pechino è sempre stata contraria alle sanzioni verso la Corea del Nord, paese verso cui esporta ingenti quantità di beni di prima necessità, come il petrolio. L'eventualità di sanzionare la Corea del Nord era emersa dopo l'ultimo test balistico da parte di Pyongyang, risalente allo scorso 6 febbraio. Un mese prima il regime aveva effettuato l'ultimo esperimento nucleare sotterraneo, che il regime di Kim Jong-un dichiara essere stato compiuto con una bomba H, anche se molti osservatori americani dubitano che Pyongyang possa essere dotata di un ordigno termonucleare.

Il sì di Pechino a eventuali sanzioni contro la Corea del Nord va di pari passo con il secco no al sistema anti-missilistico che Washington vuole utilizzare in Corea del Sud per contrastare eventuali altri lanci missilistici di Pyongyang. Lo spiegamento del Thaad (Terminal High Altitude Area Defense) andrebbe a toccare gli interessi di sicurezza nazionale cinese: "Comprendiamo la legittime preoccupazioni per la Sicurezza della Corea del Sud, ma nessun Paese dovrebbe danneggiare la sicurezza degli altri per perseguire la propria", ha spiegato il ministero della difesa cinese.

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