Usa, agente spara alle spalle e uccide un afroamericano: incastrato da un video
L’incubo di Ferguson torna a riaffacciarsi negli Stati Uniti. A North Charleston, in South Carolina, il poliziotto bianco Michael Thomas Slager è stato incriminato per l'omicidio avvenuto sabato scorso di Walter L. Scott, afroamericano 50 anni. A incastrare l’agente è stato un video registrato con un cellulare da un passante e a cui il New York Times ha avuto accesso pubblicandolo sul suo sito web. Le immagini mostrano il poliziotto che spara ripetutamente contro l'uomo in fuga che apparentemente è disarmato. Il poliziotto aveva dichiarato di aver agito perché temeva per la sua stessa incolumità: aveva detto di aver fermato Scott alla guida di una Mercedes che aveva un fanalino rotto e che ne era scaturito un diverbio durante il quale, stando alle dichiarazioni dell'agente, l'automobilista avrebbe tentato di appropriarsi del suo taser. Aveva affermato dunque di aver agito per legittima difesa ma il video sembra mostrare un’altra verità. Si vede infatti l’afroamericano che, disarmato, viene inseguito dal poliziotto che gli spara ben otto colpi alle spalle. Poi, avvicinatosi all'uomo a terra ormai quasi privo di vita, gli urla: “Metti le mani dietro la schiena!”, e lo ammanetta.
Il video ha fatto scattare l'incriminazione, confermata martedì dal sindaco di North Charleston, Keith Summey, in una conferenza stampa: Slager – ha detto il sindaco – “ha preso una decisione sbagliata. Quando si ha torto, si ha torto”. Ora l’agente rischia una pesante condanna in carcere e anche la pena di morte. L'episodio in South Carolina riaccende i riflettori sull'operato della polizia americana nei confronti di cittadini afroamericani e le tensioni non accennano a placarsi dopo le proteste seguite al caso di Ferguson, in Missouri, dove lo scorso agosto l'agente bianco Darren Wilson sparò contro il 18enne nero Michael Brown uccidendolo. Le autorità federali hanno deciso di non procedere contro Wilson.