Usa, 11enne prende il fucile del padre e uccide una bambina di 8 anni
A pochi giorni della strage in un college dell’Oregon, dove un ragazzo che possedeva 14 armi legalmente acquistate ha ucciso nove persone prima di togliersi la vita, nel Tennessee si è verificato ancora un incidente legato all’uso incontrollato delle armi. Questa volta l’aggressore e la vittima erano solo due bambini. Un ragazzino di 11 anni ha preso – secondo la ricostruzione dei media locali che citano lo sceriffo della contea di Jefferson G. W. Budd – il fucile a pompa calibro 12 di suo padre e dalla finestra della sua abitazione l’ha puntato verso una vicina di casa, una bambina di 8 anni. L’11enne a quel punto ha premuto il grilletto e ha colpito la piccola. La tragedia è avvenuta a White Pine, piccola cittadina nell’est del Tennessee. Un proiettile ha ferito la bambina al torace: la bimba si è accasciata al suolo ed è stata soccorsa dalla madre ma la corsa in ospedale è stata inutile. È morta poco dopo. Dopo il drammatico incidente il bambino è stato arrestato con l’accusa di omicidio di primo grado, oggi comparirà in aula.
Dopo la strage nel college dell’Oregon compiuta dal 26enne Chris Harper Mercer negli Usa è riesplosa, come accade ogni volta dopo drammi simili, la polemica sulle armi facili. Nel corso del suo mandato il presidente Barack Obama ha chiesto di modificare le leggi sulla vendita delle armi, ma ha fallito. Durante il suo discorso dopo la strage nel college Obama ha sottolineato proprio il suo senso di frustrazione per non essere riuscito a cambiare le leggi in senso più restrittivo.