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Uova al Fipronil: in Francia contaminate anche pasta e patate. Sequestri a Viterbo e Ancona

Dopo i sequestri in Campania, Marche e Lazio, i Nas dei carabinieri hanno annunciano altri due casi emersi dalle analisi a campione svolte in tutta Italia per rilevare il pesticida fuorilegge. Nel frattempo in Francia si allunga la lista dei prodotti sotto osservazione.
A cura di Antonio Palma
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Non si fermano i controlli in corso da giorni in tutta Italia per individuare uova e derivati contaminati dal Fipronil, il pesticida fuorilegge negli allevamenti di animali per il consumo umano e potenzialmente dannoso per l'uomo, dopo lo scandalo scoppiato nel nord Europa. Dopo i primi casi riscontrati nei giorni scorsi dagli ispettori in allevamenti e aziende che importano e lavorano derivati delle uova, nella scorse ore due nuovi casi sono stati scoperti dai carabinieri del nucleo antisofisticazione e sanità, che stanno operando da giorni insieme agli addetti delle asl locali e agli ispettori del Ministero della Sanità.

E intanto dalla Francia giunge notizia che anche un lotto di patate delfino e quattro tipi di pasta di produzione locale con uova provenienti dal Belgio e dall'Olanda sono stati inseriti dal ministero dell'Agricoltura nella lista dei prodotti contaminati dal Fipronil, l'insetticida dannoso per la salute umana. I prodotti sono stati ritirati dal mercato, anche se il ministero ha assicurato che non presenterebbero "rischi per la salute".

"Le attività di controllo da parte dei Carabinieri dei NAS, attualmente in piena fase esecutiva sull'intero territorio nazionale, hanno evidenziato due ulteriori positività di uova contaminate per presenza della sostanza insetticida denominata Fipronil rispetto a quelle già comunicate dal ministero della Salute", spiegano infatti dall'Arma in un comunicato ufficiale. Gli episodi ancora nel centro Italia: in provincia di Viterbo ed ad Ancona. Nelle Marche  il sequestro ha riguardato 6mila uova e un allevamento con 12mila galline; nel Lazio invece  53mila uova destinate a alimentazione umana e 32mila uova destinate all'alimentazione animale.

"Gli esiti preliminari dell'attività dei NAS si innestano nel più ampio ed articolato piano di controllo disposto dal ministero della Salute, elaborato per monitorare i prodotti a base di uova sia di provenienza estera che di produzione nazionale, al fine di rilevare eventuali situazioni di contaminazione con il citato insetticida, il cui uso è vietato negli allevamenti di animali impiegati per produzioni alimentari destinate al consumo umano" spiegano sempre i carabinieri. Da quando è iniziata l'emergenza fipronil, i Nas hanno svolto più di 250 controlli in allevamenti e centri di distribuzione, sequestrando 91mila chilogrammi di uova, "in attesa dei responsi analitici dei 107 campioni conoscitivi inviati ai lavoratori degli Istituti zooprofilattici di Teramo e Roma".

Nei giorni scorsi sono stati trovati campioni positivi in alcuni allevamenti in Campania, nelle Marche e nel Lazio, oltre a una partita di omelette surgelate fatte con uova contaminate dall'insetticida nel Milanese, ma le operazioni proseguono estendendosi ora ad altri compartimenti. "Dopo un primo rintraccio e blocco di prodotti pericolosi o sospetti provenienti dall'estero, una seconda fase operativa sta interessando l'intera filiera nazionale del comparto degli ovoprodotti, alla quale i Carabinieri dei NAS partecipano attivamente con interventi ispettivi, campionamenti e sequestri cautelativi di prodotti di varie tipologie" conclude infatti il comunicato.

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