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Test di Medicina 2024/2025

Università: studenti ripescati dopo i test d’ingresso, è caos a Medicina

Circa 5 mila aspiranti medici, bocciati al test di aprile e ripescati dal Tar, ora stanno mandando in tilt gli atenei italiani. Alla Federico II di Napoli ci sono 400 studenti in più rispetto ai 400 previsti.
A cura di Susanna Picone
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È caos nelle facoltà di Medicina di tutta Italia. Ci sono infatti molti studenti in più rispetto a quanti se ne prevedevano inizialmente. Al momento sono circa cinquemila gli aspiranti medici che lo scorso aprile non hanno superato i test d’ingresso di Medicina e che ora sono stati ripescati dal Tar e che di fatto stanno mandando in tilt gli atenei italiani. Tante le facoltà che stanno scoppiando – il portale Skuola.net cita ad esempio il caso di Bari, dove i frequentanti previsti erano 237 e invece sono 600 – e ai ricorrenti già entrati adesso se ne aggiungeranno altri 1500-2000 che, fuori tempo massimo per il tribunale amministrativo, hanno deciso di presentare ricorso straordinario al Capo dello Stato. Il risultato è che spesso i corsi universitari non partono e lo fanno con settimane di ritardo, gli studenti sono costretti a condividere spazi e strutture con colleghi in un numero doppio e talvolta anche triplo rispetto ai programmi. Nelle università italiane si ricorre dunque anche a lezioni in streaming, a turni, a scambi di sede e maxischermi.

Test ingresso Medicina 2014, caos per gli studenti ripescati

All'Ateneo di Bari è arrivata la lettera del gruppo di studenti “Vincitori test di medicina 2014” che denunciano quanto sta accadendo: “Ci siamo preparati con sacrifici, abbiamo pagato le tasse per partecipare alle prove, poi altre tasse di iscrizione. Non è accettabile dobbiamo subire le colpe di altri”. Situazione simile, denuncia ancora il portale Skuola.net, anche alla Seconda Università di Napoli mentre alla Federico II sono arrivati addirittura i maxischermi. Nell’università napoletana ci sono infatti 400 studenti in più sui 400 previsti. Disagi anche all’università a Palermo, dove i corsi sono stati divisi tra mattutini e pomeridiani e sono stati dislocati alla facoltà di Ingegneria.

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