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Università: i rettori chiedono di congelare il “bonus maturità”

Con gli esami di maturità 2013 ormai alle porte continua a tener banco la polemica relativa alla vicenda dei test universitari per i corsi a numero programmato sulla cui valutazione inciderà anche il voto conseguito all’esame di Stato.
A cura di Susanna Picone
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Da parte dei rettori delle università italiane c’è la “più viva preoccupazione” in merito alla vicenda dei test per i corsi di laurea a numero programmato sulla cui valutazione inciderà anche il voto conseguito alla maturità. Ciò che chiede Marco Mancini, Presidente della Crui, è infatti di congelare il provvedimento relativo al “bonus maturità” in vista di una revisione. Secondo i rettori italiani “occorre probabilmente una fase di riflessione in più prima di dare piena attuazione a quella parte del provvedimento che si occupa del punteggio correlato alla maturità e distribuito in maniera differente da scuola a scuola”. È quanto la Crui esprime in una nota in cui precisa anche che, in ogni caso, lo spirito meritocratico nei confronti della carriera scolastica “è assolutamente condivisibile”. Dal punto di vista del Presidente dei rettori, la cosa più opportuna da fare sarebbe un intervento normativo per bloccare l’applicazione immediata del provvedimento e consentire di rivederne la disciplina dei punteggi nelle scuole.

Per il ministro Carrozza “la normativa va semplificata” – Mancini fa sapere che oltretutto i test universitari anticipati a luglio stanno comportando non pochi problemi data la sovrapposizione tra prove ed esami di maturità. Un problema emerso specialmente nel caso di Architettura, secondo quanto reso noto da alcuni rettori. In merito al bonus maturità, nei giorni scorsi sono state pubblicate le tabelle che spiegano come convertire il voto dello studente in uscita dalle scuole superiore: ci si diplomerà con un voto che va da 80 a 100 potrà avere da 4 a 10 punti in più spendibili per l’ammissione ai corsi a numero programmato. Ma non ovunque lo steso voto di maturità darà allo studente lo stesso bonus. Da qui le critiche rispetto alle quali si è espressa anche il ministro dell’Istruzione Carrozza che ha ammesso che la normativa ha bisogno di essere semplificata, pur rispettandone i principi.

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