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Unioni Civili, Salvini insiste: “I sindaci della Lega disubbidiscano alla legge”

Il leader della Lega Nord ribadisce il suo invito ai Sindaci del Carroccio a non celebrare le unioni civili appena approvate dal Parlamento.
A cura di Redazione
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Aveva generato non poche polemiche la dichiarazione con la quale Alfio Marchini, candidato alle elezioni comunali di Roma, aveva anticipato di non voler celebrare le unioni civili nel caso in cui fosse stato eletto Sindaco. Una linea che era stata apprezzata dal leader della Lega Nord Matteo Salvini, che aveva sostanzialmente invitato i Sindaci a dichiararsi obiettori di coscienza e non ottemperare alle nuove disposizioni di legge. Ipotesi non condivisa invece da Giorgia Meloni, candidata sostenuta dai leghisti a Roma, la quale aveva spiegato di voler rispettare la legge, soprattutto da Sindaco della Capitale. Ricordiamo che il testo del ddl Cirinnà, approvato dal Parlamento in via definitiva il 12 maggio, è già stato firmato dal Presidente del Consiglio e a breve sarà suggellato anche dal Presidente della Repubblica.

Oggi, intanto, il leader del Carroccio rilancia, intervenendo a un appuntamento pubblico a Milano e confermando la sua contrarietà alla celebrazione delle unioni fra persone dello stesso sesso. “Le unioni civili creeranno problemi in tribunale a ogni tipo di coppia e sono l'anticamera per le adozioni gay”, attacca Salvini, per poi confermare: “Ogni sindaco sostenuto dalla Lega è invitato a disobbedire, anche se ognuno rimane libero di agire secondo coscienza”. Una ipotesi, è bene chiarirlo, non contemplata dalla legge: a tal proposito ricordiamo anche la bocciatura, durante la discussione in Aula del ddl, di un ordine del giorno che avrebbe inserito la possibilità di una obiezione di coscienza da parte dei funzionari pubblici.

Quanto alle presunte distanze all’interno dell’esecutivo, con il botta e risposta fra Costa e la Cirinnà, Salvini non ha dubbi: “Finti litigi in seno al governo che sta perdendo e sta facendo perdere altro tempo agli italiani. La legge è scritta male, e a questo punto io preferisco occuparmi delle vere emergenze del Paese, che sono il lavoro e la sicurezza”.

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