Unioni civili, Renzi: “In aula a luglio, possiamo trovare i voti delle Camere”
Il referendum sulle nozze gay in Irlanda, dove i cittadini hanno scelto di modificare la costituzione per consentire anche alle coppie omosessuali di sposarsi, continua a far discutere anche in Italia. Dopo l’appello della presidente della Camera, Laura Boldrini, all’indomani del voto in Irlanda anche il premier Matteo Renzi ha parlato della legge sulle unioni civili. Alla tv Primo Canale il presidente del Consiglio ha così risposto alla domanda se l'Italia seguirà il modello irlandese sulle unioni gay: “L'Italia ha una proposta di legge presentata dalla senatrice Cirinnà e sarà votata tra luglio e settembre. Anche in questo caso replichiamo il modello tedesco, diverso dal modello irlandese. Credo che possa funzionare e avere i voti in Parlamento”, ha spiegato Renzi. Il riferimento è appunto al ddl sulle unioni civili, cui sarà dedicata la seduta del 3 giugno in Commissione Giustizia del Senato. Anche la senatrice del Pd Monica Cirinnà, che ha firmato il testo sulle unioni civili, ha fatto sapere che “tutto gioca a nostro favore e alla voglia di fare presto e bene”.
La senatrice Cirinnà ha spiegato i punti fondanti del ddl precisando ciò che non consentirà, ovvero proprio le nozze gay che dividono le diverse parti politiche: “Il testo base approvato dalla commissione Giustizia del Senato si fonda sull'art.2 della Costituzione non sull'art.29, tale articolo dice che la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità. Parliamo di coppie, dunque. Ma sia chiaro, le unioni civili non sono equiparabili al matrimonio e sia chiaro anche che le adozioni restano riservate alle coppie di sesso diverso unite in matrimonio”. “Spero che il testo arrivi in aula nella seconda metà di luglio – ha detto la senatrice dem – sono sicura che in Commissione si troverà la quadra e che si dialogherà per trovare la giusta soluzione”.