L’Italia ha le unioni civili: c’è l’ok definitivo
Ore 20:10 – "Quando ci sono delle cose giuste da fare vanno fatte". Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha commentato in diretta radio il risultato del voto alla Camera. "È legge, punto", ha aggiunto, dichiarandosi "molto contento, oggi è un giorno di festa, l'Italia fa un passo in avanti. Era un giorno molto atteso. Naturalmente ci sono le polemiche di quelli che avrebbero voluto di più, di quelli che avrebbero voluto di meno, ma c'è una gioia molto forte, molto diffusa di coloro che finalmente vedono riconoscere diritti alle coppie omosessuali". Incalzato sull'ipotesi di poter perdere i voti dei cattolici, Renzi ha detto di non aver "fatto calcoli" o "verificato con i dati dei sondaggi. L'atteggiamento di una parte del mondo cattolico era atteso e per certi aspetti anche comprensibile. Trovo però fuori luogo le dichiarazioni di chi collega questo fatto con il referendum costituzionale. Ma se uno deve perdere dei voti per una battaglia giusta li perde. Facciamola finita".
Ore 19:20 – Con 372 voti favorevoli, 51 contrari e e 99 astenuti, la Camera dei deputati ha dato l'ok definitivo al ddl Cirinnà. L'Italia ha adesso una legge sulle unioni civili. "Ringrazio i colleghi e tutti i cittadini che là fuori ci hanno preso per mano. Grazie a loro da stasera la legge sarà un po' più bella e un po' più giusta", ha detto Micaela Campana, relatrice del ddl a Montecitorio.
Ore 19:15 – Il gruppo di Forza Italia "non per scelta etica, ma per dovere giuridico e costituzionale" voterà contro il ddl unioni civili. L'ha annunciato in Aula il deputato forzista Francesco Paolo Sisto, che però ha specificato che "per libertà di coscienza" altri componenti voteranno in altro modo. Tra questi Stefania Prestigiacomo, secondo cui la legge "risponde a giuste esigenze di civilità ed uguaglianza" pur con tutti i limiti. Per questo motivo voterà a favore delle unioni civili "ma ‘no' al governo Renzi". Alfonso Bonafede, Movimento 5 stelle, invece ha parlato di "menzogna ipocrita su una legge delicata come questa" perché "la democrazia non è un optional": "Non stiamo votando la legge Cirinnà, ma la legge Renzi, Verdini, Alfano". Il M5s ha quindi dichiarato che si asterrà. Alessandro Zan, del Partito democratico, ha detto in Aula che "questa legge finalmente dà un riconoscimento da troppo tempo negato" a chi lo attende e ha ricordato con un velo di commozione il suicidio del ragazzo omosessuale di Bari, uccisosi perché non si sentiva accettato dalla famiglia. "Cosa si guadagna a impedire la felicità degli altri? La risposta è sempre quella: nulla", ha concluso il deputato, secondo cui comunque "la strada p ancora lunga".
Ore 18:00 – Massimiliano Fedriga, capogruppo della Lega Nord alla Camera, invece, ha nuovamente attaccato la scelta del governo di porre la fiducia sul ddl e ha annunciato la promozione di un referendum. Fedriga ha poi parlato del ddl unioni civili come "un attacco alla famiglia", che di fatto introduce "il matrimonio gay" e "surrettiziamente l'utero in affitto". "Andremo dal popolo a chiedere la volontà – ha concluso – nella giornata di domani annunceremo un referendum". Alternativa Libera – , invece, si asterrà dal voto sul ddl. La deputata Eleonora Bechis, richiamando per analogia la vicenda di Rosa Parks, ha giustificato la scelta dicendo che è "stupido continuare a dividere.
Ore 17:15 – La Camera ha respinto un ordine del giorno che intendeva prevedere lo strumento dell'obiezione di coscienza per i Sindaci in relazione alla celebrazione delle unioni civili. Il caso era diventato di stringente attualità dopo le parole di Alfio Marchini, candidato Sindaco a Roma.
Ore 15:45 – Via libera della Camera alla fiducia al Governo sulle unioni civili, ora si attendono le dichiarazioni di voto e infine il voto finale alla legge: i sì sono stati 369, i no 193.
Ore 14.10 On. Gian Luigi Gigli, Centro Democratico, si dichiara contrario alla fiducia. Anche Alessandro Pagano, deputato della minoranza di Ncd, non voterà la fiducia al Governo.
Ore 14.00 On. Morani, Partito Democratico: "Dibattiti infiniti basati su una qualche presunta superiorità morale di una parte rispetto all'altra. Non è una questione etica, come molti colleghi sostengono. E' invece una questione di estendere dei diritti negati, che spesso portano i ragazzi fuori dal Paese, una sorta di Erasmus dei sentimenti. Approvando questa legge stiamo dicendo loro che possono tornare in un Paese che potrà da oggi dirsi civile. Stiamo colmando un vuoto legislativo più volte segnalato dalla Corte Costituzionale e dalla Cedu. Avremmo voluto provare la legge senza la questione di fiducia, abbiamo cercato la più ampia convergenza possibile, ma l'ostruzionismo non ce l'ha permesso e questo provvedimento andava approvato, per rispetto delle persone che da troppi anni aspettano di avere dei diritti. Ed è per questo che annuncio il sì convinto alla fiducia e al provvedimento del gruppo del Partito Democratico".
Ore 13.50 On. Silvia Chimienti, Movimento 5 Stelle: "Ci apprestiamo a votare l'ennesima fiducia, la 55esima. Su questo provvedimento specifico, rileviamo che non c'è stato un solo voto né alla Camera, né al Senato, non un solo emendamento è stato approvato o discusso. Il ministro Boschi parla di traguardo storico, di svolta epocale. Porre la questione di fiducia su un tema etico, però, è solo una sconfitta. Avete avuto paura di discutere, avete preferito il compromesso al ribasso per non provocare spaccature all'interno del vostro partito. Avremmo voluto discutere ed entrare nel merito del provvedimento per poter modificare le storture prodotte dal compromesso al Senato. Il Movimento 5 Stelle, quindi, voterà contro la fiducia".
Ore 13.40 On. Simone Baldelli, Forza Italia: "In questa sede ho il mandato di comunicare la posizione del mio gruppo parlamentare che prevede la contrarietà al voto di fiducia. Su temi come questi dovrebbero pronunciarsi gli elettori, il popolo. Il metodo che questa maggioranza ha voluto utilizzare in questa sede è un fatto di una gravità democratica enorme. Ci sono gruppi che voteranno sì al provvedimento e no alla fiducia e viceversa, ma ci sono anche gruppi che non sono in maggioranza e che votando la fiducia entreranno e modificheranno gli equilibri della stessa, penso al gruppo Ala di Verdini. Fiducia posta peraltro su un tema etico così importante, senza lasciare la possibilità di discutere, di proporre emendamenti, di dire che questa legge è stata scritta con i piedi. Non c'è discussione nel merito. Oggi non è certo un giorno di festa per la democrazia e per il parlamento, spero non festeggerete l'approvazione applaudendo in quest'Aula".
Ore 13.30 On. Nicola Fratoianni, Sinistra Italiana, dichiara che il gruppo parlamentare non voterà la fiducia al governo, "posta come uno strumento di coercizione". "Potevate consentire la possibilità di lavorare alla modifica di questo testo che è arrivato alla Camera pesantemente trasformato rispetto alla versione originale. Che dà la cifra del coraggio che vi è mancato ancora una volta, il coraggio che vi è mancato nel riconoscere fino in fondo il diritto dei bambini a essere cittadini pieni al pari di tutti gli altri, che produrrà pesanti discriminazioni". Anche l'aver eliminato il vincolo di fedeltà, spiega Fratoianni, "è il segno di un'ipocrisia e della costruzione di condizioni di serie A e di serie B". Sinistra Italiana, però, nonostante sia contraria alla fiducia, voterà a favore della legge, "perché siamo capaci di distinguere, quando si tratta della vita vera delle persone, la differenza che passa dal medioevo del nulla in fatto di diritti a un minimo riconoscimento".
Ore 13.20 On. Raffaele Calabrò: Area Popolare voterà la fiducia. "Il patto di maggioranza è un patto biunivoco e va rispettato e voteremo la fiducia perché crediamo che il governo rispetterà il patto contratto con noi". "L'iniziale testo Cirinnà – spiega Calabrò – è stato reso un testo equilibrato, ed è ora che venga approvata una legge sulle unioni civili, un iter iniziato 10 anni fa, che ha visto presentare 44 diverse proposte sempre rimaste ferme a un binario morto". Infine, prosegue: "Questo Governo merita la fiducia perché grazie alla mediazione è riuscito ad evitare le conseguenze incalcolabili che avrebbe prodotto l'originale testo di legge, introducendo norme per la stepchild adoption e di conseguenza la possibilità di ricorrere alla maternità surrogata. Norme che però sono state stralciate, accogliendo le nostre richieste. Crediamo che le coppie omosessuali debbano godere di diritti, ma non crediamo che un figlio sia un diritto, quanto più sia un desiderio".
Ore 13.10 Giovanni Monchiero, Scelta Civica. "Si tratta di una legge equilibrata che noi abbiamo apprezzato anche perché è stata stralciata l'adozione". "Il comma 20 di fatto esclude esplicitamente la materia delle adozioni", prosegue Monchiero, contraddicendo la posizione espressa dall'On. Roccella e dall'On. Guidesi. "Noi giudichiamo la norma attuale per quello che contiene, per l'apertura alle unioni civili e per le tutele che andrà a ". Onestamente può sembrare abbastanza strano che il governo ponga la fiducia su un provvedimento di iniziativa parlamentare, ma è ricorso alla fiducia perché da anni il provvedimento viene discusso senza che però si arrivi a un punto di . "Siamo assolutamente favorevoli alla Legge e voteremo a favore della fiducia, ogni rinvio apparirebbe capzioso e sarebbe un insulto alle molte persone che aspettano da tempo questa legge".
Ore 13.00 Guido Guidesi, Lega Nord: "Non è il Paese che vogliamo noi, questo, né quello che vogliamo consegnare ai bambini. Oggi viene lesa la sacralità del matrimonio e imposta una maternità surrogata per vie traverse. Chiedo ai parlamentari che sono in giro per la campagna elettorale, di aiutarci a fermare questo scempio. Perché se non lo faremo noi, saranno i cittadini a farlo". Voterà contro la fiducia e contro il provvedimento.
Ore 12.50 Fabio Rampelli, Fratelli D'Italia, dichiara: "Siamo in presenza di uno stato dirigista e illiberale guidato da un governo abusivo. Ci sono tanti problemi, in Italia, debito pubblico, tassazione asfissiante, immigrazione, ma il Governo pensa invece a regolamentare i sentimenti, con l'aggravante del ricorso alla Fiducia. Renzi stabilisce l'equiparazione tra famiglie tradinazionali e le coppie omosessuali e ricorre a una delle sue solite "mandrakate". Il furbastro di Firenze cerca di ignorare che la nostra Carta Costituzionale intende per "famiglia" una coppia deputate alla filiazione, eterosessuale, e approva le Unioni Civili senza tenerne conto. Siamo contrari a qualsivoglia discriminazione, ma lo Stato deve garantire da un lato agli omosessuali di vivere per intero i loro sentimenti, ma dall'altro deve riconoscere alla famiglia le proprie prerogative". Fratelli d'Italia voterà quindi contro la fiducia.
Ore 12.45 Anche Conservatori e Riformisti è contrario alla fiducia. Sulla legge, invece, i parlamentari avranno ampia libertà di coscienza. "Avremmo voluto discutere nel merito del provvedimento e sulle ricadute che potrebbe comportare l'approvazione della Legge. Qui non c'è chi vuole negare i diritti e chi vuole estenderli, ma c'è chi vuole una discussione e un dialogo". Dialogo che, secondo l'on. Chiaretta, viene negato attraverso il ricorso alla fiducia. "Un tema come quello delle unioni civili non può passare dalla fiducia, perché nel Paese ci sono diverse coscienze e le coscienze non si possono regolamentare per legge", conclude.
Ore 12.40 Alternativa Libera Possibile dichiara che voterà contro la fiducia e contro la legge. Un voto di fiducia "arrogante e sgrammaticato", imposto ieri dal Ministro Boschi. "Nessuno in quest'Aula difende i bambini. Senza stepchild adoption, negate i diritti a questi bambini. Noi non siamo disposti a scrivere nero su bianco una discriminazione e anzi, ci mettiamo a disposizione per aiutare chi riterrà di aver bisogno di difendersi da queste discriminazioni che verranno sancite con l'approvazione della Legge".
Ore 12.30 Iniziano le dichiarazioni di voto in Aula. La parlamentare Eugenia Roccella, onorevole di Identità e Azione, partito costituito da alcuni esponenti fuoriusciti l'anno scorso dal Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, interviene nella discussione, dichiarando che la legge sulle Unioni Civili è "una legge fatta contro il Paese e contro il Parlamento. Contro il Parlamento perché viene meno il dibattito, senza che i parlamentari possano modificare nemmeno una virgola del provvedimento oggi in Aula. Contro il Paese perché i cittadini sono contrari alla stepchild adoption, ma questa stepchild adoption invece resiste ancora all'interno del provvedimento, tanto che viene comunque applicata dai Tribunali del Paese e sono già 5 le sentenze che hanno concesso a coppie gay l'adozione del figlio del partner".
Ore 12: Matteo Renzi affida il suo primo commento al proprio profilo facebook, con un post nel quale ricorda il valore della giornata odierna, sia dal punto di vista simbolico che per quanto concerne la vita di tantissime coppie.
È il giorno della fiducia sulla legge sulle unioni civili. La decisione del governo – annunciata dal ministro Maria Elena Boschi – ha fatto infuriare le opposizioni che avrebbero preferito proseguire il dibattito in aula. Massimiliano Fedriga, deputato della Lega Nord, ha duramente attaccato i colleghi del Partito Democratico che avevano applaudito all'annuncio del Ministro per le Riforme: "Siete servi della gleba – ha gridato – applaudite pur di essere ricandidati, le istituzioni devono tutelare le opposizioni". "La presidenza deve tutelare le opposizioni – ha aggiunto Maurizio Bianconi, dei Conservatori – questo provvedimento è di iniziativa parlamentare, riguarda i diritti civili e mettono lo stesso la fiducia". Antonio Palmieri, parlamentare di Forza Italia, ha dichiarato: "Quello che è successo è una cosa che va oltre tutto quello che abbiamo visto nella storia della Repubblica. Eravamo solo in quattro iscritti, per soli quaranta minuti. Ricordo che Renzi aveva lasciato ai suoi libertà di coscienza. Con la fiducia la libertà se la è presa, spero che al momento del voto ciascuno difenda la coscienza".
La fiducia sulle unioni civili verrà quindi votata a partire dalle 14, mentre le dichiarazioni di voto cominceranno alle 12 e 30 e il termine per la presentazione degli ordini del giorno (che saranno discussi e votati dopo la fiducia) è stato fissato alle ore 10. Nel frattempo è arrivato il duro commento da parte della Conferenza Episcopale Italiana, con il segretario generale Nunzio Galantino che ha dichiarato: "Il voto di fiducia, non solo per questo governo, ma per qualsiasi governo, può rappresentare anche una sconfitta per tutti. C'è la necessità che ci sia una politica familiare molto più attenta che metta in conto l'importanza della famiglia costituita da padre, madre e figli. Il ruolo della famiglia non è sussidiario o marginale: la società deve capirlo. Non è un tema che deve stare a cuore solo alla Chiesa, ma a tutti, alla società".