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Unicredit: presto 12mila esuberi. Tremila in Italia

L’istituto intenderebbe incrementare la redditività tagliando sui lavoratori.
A cura di Davide Falcioni
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Unicredit sotto aumento

Unicredit potrebbe licenziare 12mila dipendenti del gruppo in occasione dell'aggiornamento del nuovo piano industriale. Lo rende noto Bloomberg, rivedendo al rialzo le stime già effettuate nel mese scorso quando parlò di 10mila esuberi. L'agenzia specifica che i numeri potrebbero cambiare nuovamente di qui in avanti, mentre l'istituto al momento non ha commentato la notizia. Gli esuberi in Italia potrebbero essere oltre tremila, molti dei quali sotto forma di prepensionamenti volontari. Si tratterebbe di una stretta ulteriore da parte del gruppo guidato da Federico Ghizzoni per tagliare i costi così ed incrementare la redditività dell’istituto, purtroppo a spese dei lavoratori.

Spiega il Corriere che "tra le indiscrezioni del piano industriale sono circolate la cessione del ramo retail di Bank Austria al gruppo Bawag e una ristrutturazione delle attività bancarie in Germania, che sono le due aree dove il rapporto costi/ricavi del gruppo è più debole. La revisione strategica prevista dal gruppo bancario, aggiungono le fonti, non prevede inoltre un aumento di capitale. Unicredit potrebbe anche fissare come target un common equity tier 1 superiore all’11% rispetto al precedente obiettivo del 10% e avrebbe allo studio anche la vendita della divisione leasing in Italia".

Ad ogni modo per conoscere i dettagli del piano di Unicredit sarà necessario attendere l'11 novembre, quando verranno esposti i conti del terzo trimestre.  Gli analisti vedono per Unicredit un utile netto di 458 milioni nel periodo luglio-settembre.

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