Unicredit crolla in borsa: perso il 37% in 3 giorni. E la Consob apre un’indagine
Mala tempora per Unicredit. Il gruppo bancario guidato da Federico Ghizzoni è reduce da una performance decisamente catastrofica a Piazza Affari, dove ha perso il 37% nelle ultime 3 sedute. E il bello è che lunedì 9 gli azionisti saranno chiamati a sottoscrivere un nuovo aumento di capitale pari a 7,5 miliardi di euro. Che si trattasse di un momento poco entusiasmate per il gruppo lo si capisce anche dal valore che il mercato attribuisce al colosso bancario: dai 60 miliardi di euro di 4 anni fa si è passati ai 17 miliardi di 4 mesi, per poi precipitare agli 8 miliardi attuali. In borsa il titolo Unicredit passa di mano a meno di 4 euro, praticamente siamo sui livelli del 1992.
Un crollo sospetto per la Consob
Sulle performance eccessivamente negative del gruppo, però, non mancano dei dubbi. E le ipotesi al riguardo sono molteplici: qualcuno pensa che la violenta flessione sia spia della volontà di un grosso socio (che detiene quote importanti) di uscire dal gruppo in vista del maxi aumento di capitale; qualche altro ritiene che la vicenda sia frutto di alcune manovre architettate da un potenziale acquirente che sta cercando di buttar giù il valore della banca per accaparrarsela a prezzi vantaggiosi. La Consob (Commissione nazionale per la società e la borsa), poi, ha deciso di aprire un'indagine sulla questione: occhi puntati dunque su possibili anomalie riguardanti l'andamento del titolo e su eventuali violazioni sulle vendite allo scoperto, cioè su quelle vendite effettuate senza possedere realmente i titoli (una procedura che favorisce il ribasso).
Monti: "Le banche italiane sono solide"
Il Presidente del Consiglio Mario Monti, intervistato dall'emittente televisiva France 24 , ha voluto dire la sua sulla faccenda, ribadendo che "la solidità del sistema bancario italiano è fuori discussione", anche perché le banche del Belpaese si sono impegnate meno delle altre in "operazioni ardite". E' noto a tutti, però che "i sistemi bancari sono sensibili alle tensioni sul debito pubblico" ha concluso Monti.