“Una donna dietro il massacro dei 43 studenti in Messico”
Ci potrebbe esser una donna dietro il massacro dei 43 studenti messicani scomparsi nel settembre scorso dalla città di Iguala dopo essere stati consegnati dalla polizia nelle mani della gang dei Guerreros Unidos, braccio armato del cartello narcotrafficante "Beltran Leyva". Principale imputata, secondo la ricostruzione della Procuratore Generale, infatti è Maria de los Angeles Pineda Villa, moglie di Jose Luis Abarca, sindaco e massima autorità della città di Iguala. Secondo i magistrati sarebbe stata la donna ad ordinare ai poliziotti di tenere a bada gli studenti che manifestavano. Il movente ipotizzato infatti ha quasi dell'incredibile: evitare che i possibili manifestanti potessero interrompere il comizio della donna legato ad un evento politico del sindaco. Nello stesso giorno infatti era stata annunciata l'ennesima manifestazione contro le autorità locali. Da qui i poliziotti avrebbero preso alla lettera le indicazioni assaltando il bus su cui viaggiavano gli studenti vendendoli poi alla gang con l'obiettivo di sbarazzarsene.
Assalto alla casa del governatore
Non solo, dopo il caso degli studenti uno dei leader della banda criminale dei Guerreros Unidos, arrestato la settimana scorsa, avrebbe riferito ai magistrati che Pineda, cioè la moglie del sindaco, "era il boss delle attività criminali di Iguala". Dall'alto di questa sua posizione insieme al marito avrebbe ordinato di far sparire ogni protesta dalla zona e soprattutto avrebbe pagato i narcos per infiltrarsi nella polizia e "dare una lezione" agli studenti. In zona intanto divampano le proteste degli studenti che sono sfociate addirittura in un vero e proprio assalto alla casa del governatore dello stato di Guerrero, nella cittadina di Chilpancingo. Il presidente del Messico Enrique Pena Nieto ha ricevuto le famiglie dei ragazzi e ha promesso che i responsabili della sparizione saranno portati davanti alla giustizia.