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Manifestazione No Tav

Un successo pacifico per i no tav

Nonostante le paure della vigilia, la manifestazione contro la Torino Lione si è svolta in modo pacifico. I no tav sono arrivati a poche centinaia di metri dal cantiere, tagliando le reti delle prime protezioni, ma senza arrivare al contatto con le forze dell’ordine.
A cura di Antonio Palma
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Nonostante le paure della vigilia, la manifestazione contro la Torino Lione si è svolta in modo pacifico. I no tav sono arrivati a poche centinaia di metri dal cantiere, tagliando le reti delle prime protezioni, ma senza arrivare al contatto con le forze dell’ordine.
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Obiettivo raggiunto, per le migliaia di dimostranti che oggi si riunivano per manifestare nuovamente contro la costruzione della ferrovia alta velocità Torino Lione. Un corteo pacifico che è partito da Gaglione, questa mattina dopo le 11, per arrivare a poche centinaia di metri dalle recinzioni del cantiere e concluso con un’assemblea finale nei pressi della Baita Clarea. A partecipare persone di tutte le età, uomini e donne, per gli organizzatori erano più di 10mila, mentre secondo i dati della Questura, i manifestanti erano solo poco più di settecento.

Pacifica manifestazione No Tav in Val di Susa

Diverse migliai di manifestanti hanno occupato i boschi della valle e tagliato simbolicamente le reti di protezione

Un doppio successo per i no tav, oggi, infatti, nonostante abbiano violato la zona rossa imposta dal prefetto di Torino, hanno evitato qualsiasi scontro con le forze dell’ordine come molti temevano alla vigilia del corteo. I no tav hanno superato le barriere create in questi gironi dalla polizia per circondare la zona rossa tagliando le reti di protezione e dirigendosi pacificamente verso la zona del cantiere. Un corteo che si è giocato tutto su atti dimostrativi, dal titolo della manifestazione “diamoci un taglio” al rituale rito della polenta mangiata alla baita. Le donne in testa al corteo hanno tagliato le prime recinzioni, mentre altri gruppi hanno cercato di aggirare i blocchi della polizia, ma senza mai arrivare al contatto.

Taglio delle reti alla manifestazione No Tav

Le donne della Val di Susa tagliano le recinzioni simboliche poste a diversi metri dal perimetro della zona rossa

Le parole più comuni sulle bocche dei manifestanti sono soddisfazione e vittoria. La prima contro le paure della vigilia che avevano paventato duri scontri dopo quelli della manifestazione degli indignati a Roma. La seconda per aver riconquistato la loro valle contro gli speculatori che la danneggiano. Il buon senso, auspicato da tutti alla vigilia, ha fatto da padrone. Sia da parte dei manifestanti, che non si sono avvicinati in maniera pericolosa al cantiere, sia da parte delle forze dell’ordine, che hanno evitato ogni contatto indietreggiando quando i no tav hanno superato le prime barriere.

Certamente anche i controlli hanno funzionato questa volta, fin da ieri, infatti, posti di blocco e perquisizioni sono statti effettuati su centinaia di mezzi che erano diretti verso la valle. Nessun infiltrato del gruppo dei violenti è riuscito ad inserirsi nel corteo, che ha potuto manifestare il proprio dissenso in maniera tranquilla verso un’opera ritenuta inutile.

Il coordinamento dei no tav ha assicurato che quella di oggi sarà solo una delle tante manifestazioni in programma nei prossimi mesi per combattere contro uno sperpero di danaro pubblico e la rovina della valle.

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