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“Ultimatum da Etihad su Alitalia”, ma arrivano le smentite

Gabriele Del Torchio e la stessa Etihad hanno voluto smentire possibili tensioni e difficoltà sulla chiusura dell’operazione tra le due compagnie. Secondo indiscrezioni di stampa l’ad di Etihad James Hogan avrebbe lanciato un ultimatum per lunedì 28 luglio. Senza un’intesa sarebbe pronto ad abbandonare l’affare.
A cura di Susanna Picone
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UPDATE – Approvato bilancio 2013 e aumento capitale. L'assemblea degli azionisti di Alitalia ha approvato il bilancio 2013 e l'aumento di capitale. Lo ha riferito un azionista uscendo dalla riunione che si è conclusa dopo oltre cinque ore. L’azionista ha precisato anche che non si è parlato di Etihad. Intanto Alitalia, a seguito del referendum tra i dipendenti, ha diffuso una nota per affermare che il mancato raggiungimento del quorum, sulla base del Testo unico sulla rappresentanza e democrazia sindacale, conferma la validità degli accordi sottoposti a referendum. Inoltre, si legge, “ribadendo l'efficacia degli accordi del 16-17 luglio”, Alitalia evidenzia come “la coesione e la condivisione delle scelte da parte di tutte le sigle sindacali siano essenziali per il completamento con successo delle intese con Etihad”.

Secondo indiscrezioni di stampa, in realtà in poco tempo smentite, l’affare Alitalia-Etihad potrebbe saltare a breve. Una decina di giorni fa il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi diceva che “siamo in dirittura d’arrivo” ma, stando a quanto scrive oggi Il Corriere della Sera, il traguardo sembrerebbe ora più lontano. L’amministratore delegato della compagnia araba James Hogan avrebbe infatti lanciato un ultimatum: tempo fino a lunedì 28 luglio e non un’ora in più per chiudere la questione Alitalia-Etihad altrimenti sarebbe pronto ad abbandonare l’affare. Un ultimatum, quello che avrebbe lanciato Etihad, che però tutti hanno immediatamente smentito. L’amministratore delegato di Alitalia Gabriele Del Torchio, incontrando i giornalisti mentre entrava nella sede della compagnia aerea a Fiumicino, ha infatti detto la sua a proposito delle indiscrezioni di stampa smentendo di fatto le possibili tensioni e difficoltà sulla chiusura dell’operazione con la compagnia di Abu Dhabi: “Non mi risultano ultimatum da parte di Etihad”. Anche fonti vicine alla compagnia degli Emirati hanno poi negato che sia stato chiesto ad Alitalia di chiudere l'accordo entro lunedì 28 luglio.

Oggi l’assemblea degli azionisti Alitalia

Nella sede Alitalia di Fiumicino è in corso oggi l’assemblea degli azionisti. Un’assemblea che, secondo quanto riferiscono fonti attendibili, si limiterà a esaminare e molto probabilmente approvare il bilancio dell’esercizio 2013 e l’aumento di capitale. Non dovrebbe insomma essere affrontato il tema dell’accordo con la compagnia Etihad. Attesa anche una verifica sul nodo Poste, la cui posizione nei giorni scorsi ha irrigidito le banche e gli altri soci: Poste ha dichiarato di voler partecipare all’aumento di capitale, ma non investendo i circa 40 milioni nella vecchia società. Maurizio Lupi, da parte sua, nei giorni scorsi ha parlato di giornate decisive e della necessità di arrivare a una soluzione. E oggi, smentendo a sua volta le ultime indiscrezioni di stampa, ha spiegato che “c’è solo bisogno di chiarezza”. A SkyTg24 il ministro ha dichiarato di non aver lavorato inutilmente per sette mesi, da quando Alitalia era sull’orlo del baratro: “Lo Stato pagava il fallimento su un'azienda e si parlava non di 2.950 lavoratori messi in mobilità, ma di 13.000 lavoratori e dell'intero sistema aeroportuale italiano in ginocchio. Si è lavorato seriamente e trovato un grande partner internazionale, c'è una grande opportunità di sviluppo. Etihad non dà ultimatum, ha posto delle condizioni come è giusto che sia. A queste condizioni devono rispondere lavoratori e soci privati. Tutti sanno com'è la questione, o il baratro o lo sviluppo, in questi mesi ho visto grande responsabilità da lavoratori e sindacati, ora mi dispiace vedere quella che sembra una gara a chi prende più iscritti o difende di più una categoria piuttosto che un'altra”.

Alitalia, referendum senza quorum

Intanto non è stato raggiunto il quorum per il referendum sui nuovi accordi integrativi del personale di Alitalia che prevedono risparmi sul costo del lavoro per 31 milioni di euro. Ad annunciarlo è il segretario generale aggiunto della Uil Trasporti Marco Veneziani secondo il quale hanno votato 3.500 persone su 13.200 aventi diritto: “Alla luce di questo dato, per l'accordo non è applicabile agli iscritti della Uil Trasporti e delle altre sigle non firmatarie delle intese e anche ai non iscritti alle organizzazioni sindacali”. Veneziani ha detto che dei 5.400 aventi diritto tra piloti e assistenti di volo non ha votato il 97%. Dei 3.500 voti, 3.000 sono stati i sì e 500 i no. “L'accordo -ha detto ancora Veneziani- è stato bocciato. Con queste intese si è voluto mortificare professionalità presenti in azienda. Ora è necessario tornare al tavolo per fare un nuovo accordo. Noi avevamo già fatto le nostre proposte all'azienda e riconfermiamo la disponibilità a riaprire la trattativa”. E a chi gli ha chiesto se il risultato del referendum possa avere ripercussioni in vista dell'accordo tra le compagnie, Veneziani ha precisato che Etihad non c'entra nulla.

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