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Ultima domenica prima del Conclave: “Nuovo Papa segua orme dei precedenti”

In attesa del Conclave del 12 marzo molti cardinali hanno celebrato messa nelle parrocchie di Roma. L’italiano Angelo Scola ha pregato affinché “lo Spirito Santo offra alla sua chiesa l’uomo che possa condurla sulle orme segnate dai grandi pontefici”.
A cura di Susanna Picone
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In attesa del Conclave del 12 marzo molti cardinali hanno celebrato messa nelle parrocchie di Roma. L’italiano Angelo Scola ha pregato affinché “lo Spirito Santo offra alla sua chiesa l’uomo che possa condurla sulle orme segnate dai grandi pontefici”.

Il Conclave per eleggere il nuovo Papa avrà inizio il 12 marzo, secondo quanto è stato deciso dai cardinali giunti a Roma che si chiuderanno nella Cappella Sistina e sceglieranno il successore di Benedetto XVI. In attesa di questo momento oggi, in un’altra domenica senza Angelus, numerosi porporati hanno celebrato messa nelle parrocchie di Roma. Il cardinale italiano Angelo Scola, chiudendo la sua omelia dalla basilica dei Santi Apostoli, ha pregato per il Conclave imminente affinché “lo Spirito Santo offra alla sua chiesa l’uomo che possa condurla sulle orme segnate dai grandi pontefici degli ultimi 150 anni”. Scola vuole “un pastore santo”, un Papa che testimoni Gesù e che “edifichi la Chiesa con la testimonianza della sua vita”. La Chiesa deve annunciare sempre la misericordia di Dio “anche all’uomo sofisticato e smarrito del nuovo millennio”, ha concluso l'Arcivescovo di Milano. Il cardinale ungherese Peter Erdo, celebrando nella chiesa di Santa Balbina all'Aventino, ha detto invece che bisogna trovare la "strada buona" verso "la casa unica e vera". Intanto è mondiale l’attesa per quanto accadrà in Vaticano a partire dal 12 marzo: il comignolo sulla Sistina per le fumate è stato montato, fumate nere o bianca che ci saranno alla fine degli scrutini.

Cosa succederà a partire dal 12 marzo – Dal momento in cui il portone della Cappella Sistina si chiude nessuno, al di fuori dei 115 cardinali elettori, saprà cosa accadrà all’interno. Martedì 12 marzo, prima dell’ingresso in Conclave, sarà celebrata la Messa “pro eligendo Pontefice” nella Basilica di San Pietro aperta ai fedeli. Poi i porporati entreranno in Sistina cantando il tradizionale “Veni Creator”. Dopo il giuramento e l'"Extra omnes" del maestro delle cerimonie pontificie, si procede al conteggio dei cardinali ai quali viene consegnata una sorta di scheda elettorale. Ciascun cardinale va a imbucare nell'urna la propria scheda, sotto la supervisione di tre cardinali eletti scrutatori: quando tutti e 115 gli elettori hanno inserito la scheda, si procede allo spoglio. Per diventare Papa bisogna avere la maggioranza dei due terzi, ovvero 77 voti. Nel primo giorno del Conclave si tiene una sola votazione, poi dal mattino successivo ne sono previste 2 al mattino e due al pomeriggio. Quando sarà raggiunta la maggioranza dei due terzi le schede verranno sigillate e fatte bruciare nelle stufe: se la fumata sarà nera vorrà dire che i cardinali non hanno ancora trovato un nuovo Papa, se sarà bianca avremo il nome del successore di Benedetto XVI.

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