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Udine, gira col corpo della fidanzata in auto poi si costituisce: “Ho cadavere in macchina”

L’uomo, il 34enne Francesco Mazzega si è presentato alla polizia nella mattinata di martedì. Gli inquirenti ipotizzano abbia ucciso la ragazza, la 21enne Nadia Orlando, vagando tutta la notte col cadavere in macchina.
A cura di Antonio Palma
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Terribile scoperta nella mattinata di martedì per gli agenti della polizia stradale di Palmanova, in provincia di Udine. Un uomo di 34 anni infatti si è presentato stamani spontaneamente al Comando della Stradale rivelando di avere nella sua  macchina parcheggiata fuori il corpo senza vita di una giovane ragazza, la sua fidanzata. In effetti dopo essere subito usciti dall'ufficio,  gli agenti hanno scoperto con orrore che nell'auto giaceva il cadavere di una ragazza di 21 anni. Il corpo della 21enne era reclinato sul posto a fianco del guidatore

Al momento l'uomo, Francesco Mazzega originario di  Spilimbergo, in provincia di Pordenone, non avrebbe chiarito altri aspetti della vicenda confessando solo di averla uccisa, ma dai primi rilievi pare che la 21enne Nadia Orlando, residente a Dignano, sia morta per strangolamento. Gli investigatori comunque stanno procedono in queste ore con l'ipotesi di un omicidio. Dai primi accertamenti investigativi, infatti, si è scoperto che i familiari avevano perso le tracce dei due dalla serata di lunedì senza riuscire più a mettersi in contatto con loro.

Nadia strangolata e portata in giro in auto

Si sospetta che l'uomo abbia potuto uccidere la 21enne nella stessa serata di lunedì e poi abbia vagato tutta la notte con il cadavere della giovane in macchina prima di costituirsi. Entrambi lavoravano nella stessa azienda a San Daniele del Friuli ed erano attesi al lavoro stamani alle ore 9.00 ma non si erano presentati. Si erano incontrati lunedì sera per chiarire il loro rapporto ma trai due sarebbe nata una lite poi probabilmente sfociata nell'omicidio

Il caso è stato affidato agli uomini della Squadra Mobile di Udine. Sul posto anche il pm di turno, Letizia Puppa. Gli inquirenti hanno anche posto sotto sequestro l'abitazione dell'uomo anche se I vicini di casa hanno affermato di non aver udito screzi nella serata di ieri che potessero fare pensare a un delitto consumato nel condominio.

"Temo di aver commesso un omicidio": sono le prime parole pronunciate da Francesco Mazzega quando ha suonato al citofono della Polizia Stradale di Palmanova (Udine) confessando il delitto. Lo ha reso noto il vicequestore aggiunto di Udine, Massimiliano Ortolan, al termine dell'interrogatorio dell'uomo. Gli investigatori hanno anche chiarito che l'allarme era scattato in piena notte. "Intorno 6 – ha riferito Ortolan – non vedendo la ragazza rientrare, nonostante avesse annunciato di voler uscire col fidanzato solo per un breve giro nei dintorni, i genitori hanno denunciato la scomparsa; da quel momento sono scattati gli accertamenti delle forze dell'ordine, interrotti soltanto quando l'uomo si e' presentato spontaneamente".

L'assassino: "Mi vergogno per quello che ho fatto"

"Mi vergogno troppo per ciò che ho fatto: non voglio incontrare i miei genitori". Lo ha dichiarato Francesco Mazzega rivolgendosi agli investigatori della Polizia che gli avevano concesso un breve colloquio con la madre e il padre al termine dell'interrogatorio, svoltosi alla presenza dell'avvocato difensore che gli era stato assegnato d'ufficio, e prima di essere trasferito in carcere. Mazzega, reo confesso dell'omicidio della fidanzata, ha però rifiutato. "Non se la sentiva – ha riferito il vicequestore aggiunto della Questura di Udine, Massimiliano Ortolan – i genitori, che erano in vacanza in montagna, erano venuti appena avvisati della tragedia. Hanno atteso tutto il giorno, ma poi li abbiamo congedati spiegando loro le motivazioni del figlio". L'autore del delitto ha anche avuto bisogno di ricorrere alle cure mediche: un'ambulanza ha raggiunto il comando della Polizia Stradale di Palmanova (Udine) per valutare le sue condizioni di salute. Da quanto si è appreso, era molto provato dalla vicenda, accusava palpitazioni e necessitava di una terapia farmacologica che potesse attenuare la tensione. Dopo la visita, che ha escluso complicazioni, e' stato trasferito in carcere.

Papà di Nadia temeva il fidanzato descritto come possessivo e geloso

"Il papà di Nadia era molto preoccupato: pochi giorni fa mi ha riferito il suo timore per questo fidanzato che aveva descritto come possessivo e geloso. Si era perfino commosso alle lacrime non sapendo come risolvere, dopo che la figlia gli aveva confidato il proprio disagio. Nemmeno si sentisse un simile epilogo", ha rivelato un anziano cugino della famiglia della vittima, prima di far visita ai genitori di Nadia. "È una tragedia immane: non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere", ha spiegato invece una parente di Nadia, all'uscita dall'abitazione dove la ragazza viveva con i genitori e un fratello.

La famiglia del giovane: "È  un bravissimo ragazzo, inspiegabile"

"È una cosa inspiegabile, è un bravissimo ragazzo, tranquillissimo, laureato, non ha mai dato un problema" ha raccontato invece la zia di Francesco, che ha accompagnato a casa i genitori del 34enne rientrati immediatamente dalle ferie in montagna non appena appresa la notizia di quanto era accaduto. "Si era trasferito a Spilimbergo per lavoro. Avevo conosciuto anche la ragazza, ce l'aveva presentata, erano felici. Una coppia normale", ha raccontato la zia non riuscendo a dare una spiegazione dell'accaduto.

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