Ucraina sull’orlo della guerra civile. Il presidente della Duma: “In corso un genocidio”
UPDATE – Serghiei Narishkin, presidente della Duma russa, ha affermato: "In Ucraina è in corso un genocidio del popolo russo e ucraino, e la colpa di tutto ciò è di un piccolo gruppo di avventuristi che ha preso il potere a Kiev". Il politico ha accusato la nuova dirigenza di Kiev di "non aver disarmato le milizie radicali e ultranazionaliste, e di mettere ora in atto spedizioni punitive contro la popolazione nell'est della Ucraina che chiede la difesa dei diritti umani e la federalizzazione del Paese". Il capo della Camera bassa ha aggiunto che "l'isteria antirussa si trasforma in propaganda filo-fascista".
Arsan Avakov, ministro degli interni ucraino, ha reso noto che a seguito dell'offensiva dell'esercito governativo sono stati uccisi 30 filo-russi. Il numero è stato confermato da questi ultimi, con il portavoce delle milizie Miroslav Rudenko che ha parlato di "circa 30 morti" solo nella giornata di ieri nella regione di Donetsk. Tra loro ci sarebbero numerosi civili mentre il numero dei feriti è "due o anche tre volte superiore", equivalente cioè alle "decine" indicate da Asakov. Il ministro ha quindi confermato la morte in combattimento di quattro soldati e il ferimento di ulteriori venti. Tra i miliziani separatisti eliminati, ha affermato, c'erano anche "abitanti della Crimea", "russi" e "ceceni".
Nel frattempo, malgrado la situazione stia velocemente degenerando, la Russia ha reso noto che manterrà fede agli impegni presi del trattato New Start firmato nel 2010 con gli Stati Uniti, e che prevede la rifuzione delle armi strategiche. Ad assicurarlo è stato il vice ministro della Difesa russo, Serghei Ryabkov, citato dall'agenzia di stampa statale ‘Ria-Novosti'. "Oggi come oggi", ha sottolineato Ryabkov, "non esistono ragioni per non adempiere quel trattato". In marzo fonti del suo stesso dicastero in via riservata avevano invece riferito come fosse allo studio da parte di Mosca l'ipotesi di una sospensione delle ispezioni nei siti sensibili, previste proprio dal New Start. Due giorni fa il quotidiano tedesco Bild, uno dei più diffusi d'Europa, ha spiegato come nelle vicende degli ultimi giorni in Ucraina giochino un ruolo fondamentale i servizi segreti statunitensi, Cia e Fbi: "In Ucraina agiscono sul campo alcune centinaia di agenti segreti statunitensi. Il loro compito ufficiale è ‘combattere il crimine organizzato'. In realtà, coordinano il lavoro delle squadre militari ucraine e dei gruppi di miliziani di estrema destra".