Ucraina, ucciso un poliziotto: “Sforzi per soluzione pacifica vani”
“Gli sforzi per risolvere la crisi ucraina in modo pacifico sono vani”: è quanto detto dal ministero degli Interni di Kiev che ha accusato i manifestanti di aver fatto scorta di armi. La tensione nel Paese resta ancora altissima. Sono ricominciati nella notte, intorno a mezzanotte e mezza ora locale, gli scontri a Kiev fra polizia e manifestanti dell'opposizione. I dimostranti hanno incendiato una barriera di pneumatici, hanno creato una cortina di fuoco e fumo fra loro e i poliziotti, e hanno lanciato molotov e fumogeni. La polizia ha usato un cannone ad acqua per spegnere le fiamme. E dall’Ucraina arrivano anche notizie di nuove vittime. Sarebbe stato ucciso nella notte a Kiev un poliziotto di 27 anni: a dirlo è il ministero dell’Interno. Il Governo ha fatto sapere che il poliziotto tornava in un dormitorio delle forze speciali “Berkut” dopo aver finito il suo turno di lavoro quando è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco in testa.
Ministero accusa gli insorti di aver ferito e rapito tre poliziotti – Secondo quanto sostiene il partito ultranazionalista “Svoboda” è morto anche uno dei feriti nei violenti scontri tra polizia e manifestanti esplosi a Kiev. Si tratta di Roman Senik, 45ebbe originario della regione di Leopoli, che era rimasto ferito il 22 gennaio. A Kiev il ministero dell’Interno ha accusato gli insorti di aver ferito e rapito tre poliziotti: uno di questo è in ospedale in seguito a un accoltellamento, mentre degli altri due non si hanno notizie. La Resistenza del partito “Patria” ha negato: è una “provocazione” per far salire la tensione.