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Ucraina: Putin chiede ai separatisti il rinvio del referendum

Il presidente russo durante il colloquio con i rappresentanti Osce ha chiesto ai separatisti filorussi uno stop al referendum e al contempo il ritiro delle truppe di Kiev dall’Est.
A cura di Antonio Palma
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Il Presidente russo Vladimir Putin ancora pronto a giocarsi la carta della diplomazia per il caso Ucraina. Dopo l'annessione della Crimea e le violenze nell'est dell'Ucraina, infatti, Putin oggi ha incontrato la delegazione dell'Osce  a cui è stato affidato il compito delle trattative tra le parti. "La Russia è interessata alla risoluzione al più presto della crisi in Ucraina tenendo conto dell'interesse di tutti i cittadini" ha dichiarato il presidente russo rivolgendosi al collega svizzero Didier Burkhalter, che ha la presidenza di turno dell'Osce ed è arrivato a Mosca per chiedere un cessate il fuoco tra le parti. Come segnale di distensione con l'occidente, Putin ha anche chiesto ai separatisti filorussi di Donetsk di rinviare il referendum sull'indipendenza dall'Ucraina indetto per domenica 11 maggio.  Al contempo però Putin ha chiesto all'Ucraina di sospendere gli attacchi contro i ribelli nell'est del Paese, teatro di sanguinosi scontri nei giorni scorsi. Nel corso dell'incontro Putin ha anche ricordato che la Russia "ha ritirato le sue truppe dalla frontiera ucraina" facendole rientrare nelle proprie basi.

Le parole di Putin sono state immediatamente recepite dai separatisti filorussi che da Donetsk hanno risposto quasi subito spiegando che "prenderanno in considerazione la proposta del presidente russo". L'attenzione ovviamente ora è concentrata sulle elezioni presidenziali ucraine del 25 maggio visto che si temono violenze e brogli. Le elezioni presidenziali in Ucraina rappresentano "un passo nella giusta direzione ma non possono risolvere nulla se tutti i cittadini non capiranno come saranno garantiti i loro diritti dopo le elezioni" ha affermato il presidente russo, chiedendo che ai colloqui partecipino anche i ribelli.  "Non c'è alcuna necessità di includere i filorussi" nei colloqui internazionali perché "in qualità di governo ucraino rappresentiamo tutte le regioni dell'Ucraina" ha risposto invece il ministro degli Esteri di Kiev.

Intanto però nell'Ucraina orientale si continua a combattere e sparare.  A Mariupol, città costiera nella regione di Donetsk, l'esercito ucraino ha ripreso il controllo del Municipio strappandolo ai separatisti che lo avevano rioccupato dopo un primo assalto respinto dalle truppe di Kiev. "La Guardia Nazionale ha fatto irruzione all'interno del complesso e costretto i separatisti ad abbandonarlo" ha spiegato l'emittente locale "5 Kanal".

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