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Ucraina, colloquio tra Putin, Merkel e Hollande: mercoledì nuovo vertice

“Non siamo sicuri di un successo, ma dobbiamo continuare a insistere” ha sottoleinato Merkel. Per Hollande “senza un accordo, l’unico scenario è la guerra”.
A cura di Antonio Palma
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UPDATE: Mercoledì nuovo vertice. Si è conclusa la conference call tra Angela Merkel, Francois Hollande, Petro Poroshenko e Vladimir Putin sulla crisi in Ucraina. I quattro si sono accordati per un nuovo vertice diplomatico da tenere a Minsk mercoledì prossimo per capire se ci sono le condizioni per un cessate il fuoco. Come riferisce l'agenzia russa Tass, Vladimir Putin però ha sottolineato che l'incontro a Minsk mercoledì ci sarà solo "se entro quel giorno si riuscirà a concordare su certe posizioni". Come si legge nel sito della presidenza ucraina, durante i colloqui sono stati fatti "progressi" e i quattro leader si aspettano che i loro colloqui a Minsk portino ad un "rapido e incondizionato cessate il fuoco". Intanto dalla Conferenza di Monaco anche l’alto rappresentante per gli affari internazionale dell’Ue, Federica Mogherini, ribadisce che "non esiste alternativa alla soluzione diplomatica" per la crisi ucraina. Lo scontro diplomatico tra Mosca e Washington però va avanti. Il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov infatti ha replicato alle intenzioni degli Usa di armare Kiev, minacciando: "Il piano di Washington di fornire armi a Kiev potrebbe avere conseguenze imprevedibili e minare gli sforzi per una soluzione politica alla crisi ucraina". "Putin nei confronti dell’Ucraina si comporta come un tiranno della metà del ventesimo secolo. La Russia deve abbandonare la Crimea e cominciare a rispettare le leggi internazionali" ha replicato però il ministro degli esteri britannico Philipp Hammond.

Il piano di pace per mettere fine allo spargimento di sangue nell'Ucraina dell'est è appeso ad un filo. Dopo il nulla di fatto dell'incontro a Mosca tra Putin, Merkel e Hollande, oggi i tre leader infatti avranno un ulteriore colloquio telefonico per tentare l'ultima chance per un percorso di pace duraturo. Il clima di difficoltà nell'instaurare una trattativa con Mosca è stato sottolineato dalla stessa cancelliera tedesca che dopo l'incontro al Cremlino ha commentato: "Dopo i negoziati devo dirvi che io e il presidente Hollande non siamo sicuri di un successo. Ma dobbiamo continuare, e insisteremo, se non altro lo dobbiamo al popolo dell'Ucraina". Dello steso parere anche il presidente francese che ha confermato: "Senza un accordo, l'unico scenario è la guerra". L'unica possibilità di Pace tra Kiev e i separatisti filorussi dunque sembra proprio dipendere dai risultati della conference call di oggi a cui oltre ai tre leader già citati dovrebbe partecipare anche il presidente ucraino Petro Poroshenko. Il leader di Kiev ha assicurato di essere pronto per un cessate il fuoco "completo e immediato".

Gli Usa e le armi a Kiev

La Russia dal suo canto nega le accuse di voler infiammare la regione e ribadisce che è pronta a retrocedere dalle sue posizioni nel conflitto ucraino. "La Russia non vuole combattere con nessuno", anzi vuole "collaborare con tutti" ha assicurato infatti Putin, anche se per il momento non ci sono atti concreti. Del resto l'asse diplomatico franco -tedesco ha anche l'arduo compito di tenere a bada Washington sempre più intenzionata a fornire armi a Kiev. "L'Ucraina ha diritto di difendersi e gli Usa continueranno a fornire assistenza sulla sicurezza" ha affermato infatti il vicepresidente Usa, Joe Biden, mentre per Francia e Germania la fornitura di armi all'ucraina "sarebbe come dichiarare guerra alla Russia". Di fronte all'insistenza di Washington Merkel è stata chiara: "Il problema è che io non riesco a immaginare che con truppe rafforzate, in Ucraina, Putin possa essere così impressionato da ritenere di perdere. Lo dico francamente. Questo conflitto non si vince militarmente".

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