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Ucraina, militari Kiev lasciano Debaltsevo. Ribelli filorussi ritirano armi pesanti

I soldati ucraino lasciano lo strategico nodo ferroviario conteso da settimane tra Kiev e i separatisti. Da parte loro i ribelli filorussi annunciano il ritiro delle armi pesanti, come previsto negli accordi di Minsk.
A cura di Biagio Chiariello
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Il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha confermato che le truppe di Kiev hanno cominciato il ritiro da Debaltsevo, presa d’assalto oggi dai separatisti filorussi. Poroshenko ha spiegato che le truppe stanno completando il ritiro "programmato e organizzato" dall’area, che è ormai ultimato "all'80%". Il nodo nevralgico a metà strada tra Lugansk e Donetsk era diventato una ‘sacca' in cui, secondo i separatisti, erano da giorni assediate le truppe ucraine. Poroshenko ha negato "l'accerchiamento" e spiegato che i militari hanno lasciato la zona con le armi. Le truppe affermano di avere ricevuto l'ordine dal comando per il ritiro a partire dalle 6 di questa mattina. A Debaltsevo, aggiungono, restano ancora alcune unità delle forze ucraine e anche civili. Ma fonti militari dicono che il bombardamento della città da parte dell’esercito ribelle continua e non c'è un passaggio sicuro per l'uscita delle truppe e dei civili.

Ribelli filorussi annunciano ritiro armi pesanti

Fonti del ministero della Difesa dell'autoproclamata repubblica di Donetsk hanno annunciato che i separatisti filorussi hanno cominciato a ritirare le armi pesanti dalle aree tranquille nel Donbass, come prevedono gli accordi di Minsk. Va detto che il ritiro delle armi pesanti dalla linea di contatto nel Donbass e la creazione di una zona di sicurezza dai 50 ai 140 chilometri, è uno dei punti stabiliti dall’accordo di Minsk-2 sulla soluzione del conflitto ucraino.

Mogherini: Ue pronta a intervenire se violata tregua

Un conflitto in cui, secondo l'Onu, sono morte fino ad ora più di 5600 persone. E proprio dalle Nazioni unite ieri è giunta l'approvazione del Consiglio di sicurezza, all'unanimità, della risoluzione russa che appoggi il cessate il fuoco. Ma le diplomazie non si fermano: oggi, a Riga, si tiene infatti il consiglio informale dei ministri della Difesa europei. Intanto l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Federica Mogherini, ha annunciato di essere “pronta a intervenire in caso di violazione della tregua”, dopo che il vice presidente Joe Biden aveva già condannato "con fermezza" la violazione del cessate-il-fuoco nell'est dell'Ucraina da parte dei "separatisti che hanno agito di concerto con le forze russe".

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