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Ucraina, gli “europeisti” abbattono la statua di Lenin nella piazza di Kiev

La statua del rivoluzionario è stata abbattuta da militanti di un partito ultra nazionalista ucraino. Eretta una barricata intorno al palazzo del governo.
A cura di D. F.
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Mezzo milione di persone sono scese in piazza a Kiev per protestare contro la decisione del governo di fermare il processo di integrazione del paese all'Unione Europea, per favorire una più stretta collaborazione con la Russia. I manifestanti chiedono a gran voce le dimissioni del presidente Viktor Yanukovich e sono arrivati ad abbattere la statua del leader della Ricoluzione d'Ottobre, Lenin. A quanto pare la statua del rivoluzionario russo è stata abbattuta da militanti del partito ultranazionalista Svoboda, che l'hanno legato con delle corde poi fatto cadere e decapitato. Migliaia di persone hanno eretto una barricata utilizzando tutto quello che hanno trovato per impedire ai membri del governo l'accesso al palazzo, difeso da centinaia di agenti in assetto antisommossa. Nel frattempo anche il grande albero di Natale è stato riempito di bandiere e slogan contro il governo, mentre è stata appesa una gigantografia di Yulia Tymoshenko, che dal carcere ha inviato un messaggio alla piazza: "Il nostro obiettivo sono le dimissioni immediate del presidente dell'Ucraina. Vada via subito".

Nel frattempo, a pochi chilometri di distanza, è stata organizzata anche una manifestazione dei "filo-governisti": la partecipazione è stata massiccia – intorno alle 15 mila persone – ma comunque inferiore a quella degli europeisti presenti in Piazza Indipendenza. Le due parti sono state tenute lontane dalla polizia, ma i dimostranti si sono poi mischiati in un parco vicino e c'è il timore di scontri. Intanto dopo settimane di proteste l'Europa ha deciso di muoversi e di promuovere un dialogo tra le realtà ucraine. Catherine Ashton, l'Alto rappresentante per la politica estera europea, raggiungerà Kiev nei prossimi giorni "per sostenere una via d'uscita dalla crisi politica". Anche Barroso ha telefonato al presidente Yanukovich per chiedere "la necessità di una soluzione politica alle tensioni attuali, attraverso il dialogo con l'opposizione e la società civile".

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