Ucraina, due manifestanti morti durante gli scontri

Il centro di Kiev messo a ferro e fuoco. Dopo gli scontri dei giorni scorsi, stamattina le violenze tra forze di sicurezza e manifestanti antigovernativi sono riprese. Gli organizzatori della protesta hanno denunciato il decesso in ospedale di due manifestanti, rimasti gravemente feriti nel corso dei tumulti avvenuti stamattina. . Uno è stato raggiunto da colpi di pistola ed è morto poco dopo il ricovero. L’altro, un ragazzo di 22 anni che era precipitato dal colonnato dello stadio di calcio della Dynamo da un’altezza di 13 metri, è deceduto sul colpo.

Mikola Azarov, primo ministro ucraino, aveva nei giorni scorsi avvisato la popolazione in rivolta che le forze dell'ordine sarebbero state pronte ad utilizzare la forza. La morte di due manifestanti, uno dei quali presumibilmente ucciso da un poliziotto (a detta degli organizzatori della protesta) ha dato il via a quella che potrebbe diventare una pericolosa escalation della protesta. Stamani la piazza centrale di Kiev è stata sgomberata e le barricate, realizzate soprattutto con le carcasse di auto bruciate, sono state smantellate.

Al centro delle proteste degli ultimi giorni non solo il riavvicinamento del governo ucraino al Cremlino, ma anche una legge di recente approvazione definita da Europa e Stati uniti come "liberticida". Dopo due mesi di proteste, infatti, l'esecutivo di Kiev ha varato un provvedimento che vieta di entrare in massa nei luoghi pubblici, proibisce i cortei di più di 5 vetture, la distribuzione di caschi e megafoni tra i manifestanti e, per finire, arriva a prevedere l'arresto per coloro che si coprono il viso con maschere e fazzoletti.