Ucraina, bombardamenti e combattimenti all’aeroporto di Donetsk
All'indomani delle elezioni presidenziali che hanno visto la vittoria del magnate Petro Poroshenko, in Ucraina continuano gli scontri armati nell'Est del Paese tra filorussi e truppe governative. Questa mattina le forze ucraine hanno ripreso a bombardare la città di Sloviansk e i villaggi vicini, provocando almeno due morti oltre a diversi feriti tra i rivoltosi. L'aviazione di Kiev in particolare ha martellato l’aeroporto internazionale di Donetsk, uno dei punti nevralgici della regione separatista, e inoltre nell'area vi sarebbero anche combattimenti di terra tra paracadutisti governativi e miliziani filorussi. Dall'aeroporto si vedono alzarsi colonne di fumo nero dopo che uno dei terminal ha preso fuoco. La notizia è stata confermata da fonti ufficiali di Kiev, che parlano di un’operazione anti-terrorismo. In realtà il blitz di Kiev è arrivato dopo che le autorità dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, che rivendica l'indipendenza dall'Ucraina, hanno attaccato l'aeroporto come prima misura della legge marziale imposta a partire da questa mattina in tutta la regione.
I filorussi hanno fatto irruzione nello scalo alle prime luci dell'alba. Sarebbero nati violenti combattimenti con i soldati fedeli a Kiev che ha visto anche l'intervento dell'aviazione ucraina con elicotteri e aerei. I combattimenti poi sono proseguiti all'esterno dell'aeroporto e si sono estesi fino alla zona della stazione ferroviaria. "Non ci sono negoziati con i terroristi: il loro obiettivo è trasformare l'est del Paese nella Somalia" ha dichiarato il premier in pectore Poroshenko dopo i nuovi scontri, promettendo però l'avvio delle trattative con Mosca.