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Ucraina: accordo per il cessate il fuoco e la creazione di una zona demilitarizzata

Il governo di Kiev e i separatisti filorussi hanno concordato la creazione di una zona cuscinetto di 30 chilometri di profondità lungo la linea del fronte fra le due parti in Ucraina orientale. L’intesa è giunta dopo sette ore di negoziati a Minsk, in Bielorussia.
A cura di Susanna Picone
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Un accordo per il cessate il fuoco e per la creazione di una zona demilitarizzata di trenta chilometri nella parte orientale dell'Ucraina. È questo il risultato dopo sette ore di colloqui andati in scena a Minsk, in Bielorussia, necessari per trovare una soluzione alla crisi ucraina. L'intesa è stata raggiunta alle prime ore di sabato mattina, dopo una giornata di nuovi scontri in Ucraina malgrado il cessate il fuoco in vigore dal 5 settembre. Il cosiddetto Gruppo di contatto formato dall'ex Presidente ucraino Leonid Kuchma, l'ambasciatore russo Mikhail Zurabov, quattro leader separatisti filorussi e i rappresentanti dell'Osce hanno annunciato l'intesa per un memorandum di pace di 9 punti. L'accordo trovato a Minsk prevede un cessate il fuoco e un ritiro di 15 km di artiglieria pesante da entrambi i lati della “linea di contatto” tra le truppe ucraine e filorusse. “Abbiamo firmato un memorandum”, così alla stampa l'emissario di Kiev, l'ex presidente Leonid Kuchma. Il leader separatista Igor Plotnitski ha affermato che il documento “dovrebbe portare alla realizzazione di una zona di massima sicurezza”.

Ucraina, l’intesa per un memorandum di pace di 9 punti

Nel testo elaborato nella capitale bielorussa sono inoltre esplicitamente vietati i sorvoli di aerei militari nell'area del conflitto e il posizionamento di mine. L’area sarà sotto la supervisione dell’Osce. Igor Plotnitskyi ha sottolineato che l'intesa “dovrebbe offrire alla popolazione la possibilità di sentirsi al sicuro” e ha detto che “non si è ancora discusso dello stato di Lugansk e Donetsk”, le  regioni sotto il controllo dei filorussi. Dopo la firma del cessate il fuoco del 5 settembre il presidente ucraino Poroshenko aveva proposto di assicurare uno “status speciale” provvisorio alle regioni dell'est e di tenere elezioni locali a dicembre. Intanto, la Russia ha inviato un terzo convoglio di aiuti umanitari nell’est dell’Ucraina: dopo i due a Lugansk, a Donetsk sono arrivati circa 200 camion con 2000 tonnellate di cibo, medicine, vestiti, generatori di energia e acqua.

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