Ucciso e bruciato dalla ex: non accettava la fine della loro relazione
Non accettava la fine della loro relazione e per questo lo ha ucciso e ha dato fuoco al cadavere. Liberata Gallace è stata arrestata con l'accusa di aver barbaramente assassinato Giuseppe Damiano Cricrì, 40 anni, l'ex candidato a sindaco di Dinami ritrovato cadavere il 22 ottobre 2013 ad Acquaro, nel Vibonese. La donna, residente ad Acquaro, in frazione Piani, già nota alle forze dell'ordine, avrebbe chiesto alla vittima un appuntamento per parlare della fine della loro relazione. L'incontro era in realtà una trappola.
Con la Gallace sono stati arrestati il figlio, Alfonsino Ciancio di 28 anni, Fiore D'Elia, 63enne amante della donna. I due, indagati per omicidio e soppressione di cadavere in concorso con Gallace, avrebbero aiutato la donna a caricare il cadavere di Cricrì nel bagagliaio della Fiat Panda della vittima in località Petrugnana, sempre nel Comune di Acquaro. I tre hanno poi dato fuoco alla vettura in una stradina non illuminata. Il corpo carbonizzato fu trovato il 23 ottobre, il giorno seguente l'omicidio. Cricrì fu colpito mortalmente al volto con un oggetto contundente. L'indagine è stata condotta mediante intercettazioni telefoniche che hanno contribuito a ricostruire a ricostruire il delitto e demolire gli alibi degli indagati. Cricrì era stato candidato a sindaco di Dinami,nelle ultime elezioni amministrative, ma non era stato eletto.
Il quarantenne, separato e padre di una figlia adolescente, viveva con i genitori. " È stata – ha detto il procuratore facente funzioni di Vibo Valentia, Michele Sirgiovanni – un'indagine lunga, delicata e laboriosa, caratterizzata da non poche difficolta' dettate anche dalla particolare situazione affettiva della vittima. Si è trattato di un omicidio brutale che siamo riusciti a risolvere grazie alla professionalità dei carabinieri e dei sostituti procuratori Alessandro Pesce e Barbara Buonanno".