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Ucciso a Napoli con 14 colpi: era uno studente senza legami con la criminalità

L’agguato ieri sera nel quartiere Marianella, poco lontano da Scampia: la vittima si chiamava Pasquale Romano, era un universitario incensurato. Mistero, dunque, sul movente del delitto.
A cura di Susanna Picone
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L’agguato ieri sera nel quartiere Marianella, poco lontano da Scampia: la vittima si chiamava Pasquale Romano, era un universitario incensurato. Mistero, dunque, sul movente del delitto.

L’ultimo morto di Napoli si chiamava Pasquale Romano, ucciso in un agguato ieri sera intorno alle 23 in piazza Marianella, nello stesso quartiere che ha visto morire, appena una settimana fa, un altro giovane di 27 anni. Pasquale Romano aveva trent’anni, ora si sa che era incensurato anche se è stato ucciso in un modo che fa pensare alla camorra: i carabinieri hanno, infatti, ricostruito la dinamica dell’agguato, simile a tanti altri che hanno interessato malavitosi. Romano è stato raggiunto da ben 14 colpi di pistola mentre si trovava a bordo della sua auto, nel quartiere tra Chiaiano e Scampia. Aveva da poco accompagnato a casa la fidanzata, lui era residente a Cardito, quando i suoi sicari lo avrebbero freddato – questo è emerso dalla ricostruzione dei carabinieri – con due pistole calibro 9.

Oscuro il movente, indagano i carabinieri – Sul posto, dove è stato ritrovato il suo cadavere, sono giunti i carabinieri della Compagnia Vomero e del Nucleo informativo del Comando Provinciale di Napoli che stanno indagando sull’ennesimo fatto di sangue che ha interessato la città. Le forze dell’ordine hanno iniziato a scavare nella vita e nelle amicizie del trentenne per capire se avesse avuto legami con la malavita, le prime informazioni però vanno nella direzione opposta. Pasquale Romano sembrerebbe, infatti, estraneo alla criminalità organizzata: andava ancora all’università, era figlio di un pensionato. Resta oscuro dunque il movente dell’omicidio, i carabinieri continuano a seguire tutte le piste senza escludere nessuna ipotesi.

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