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Uccise i genitori, Pietro Maso esce dal carcere: è libero

L’ex ragazzo della “Verona bene”, dopo aver scontato 22 anni di pena per l’omicidio dei genitori, è uscito stamattina dal carcere di Opera.
A cura di Biagio Chiariello
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Da questa mattina Pietro Maso non è più in carcere. Oggi 41enne, ventidue anni fa uccise i genitori Antonio e Maria Rosa,  rispettivamente di 52 e 48 anni, nella loro casa di Montecchia di Crosara, in provincia di Verona. Condannato a 30 anni e due mesi, ne ha scontati 22, grazie all'indulto e alla liberazione anticipata. Ora è un uomo libero, come tutti. E' uscito dal carcere di Opera questa mattina alle 10.15 circa a bordo di un Suv bianco guidato da un uomo e con a bordo le due sorelle. Una folla di curiosi e giornalisti hanno aspettato per ore la uscita prigione, ma l'uomo non si è fermato a parlare con nessuno.

C'è da dire che Maso ha scontato la pena in cella fino al 2008, anno in cui ottenne tra polemiche ottenne la semilibertà, che gli consentì di lavorare di giorno fuori dal carcere, e si sposò. Nel 2011 era stata proposta la revoca del beneficio, a seguito di una frase, "io ti ammazzo", nei confronti di un uomo a cui aveva prestato del denaro, Ma poi il Tribunale di Sorveglianza di Milano aveva rigettato l’istanza della Procura generale. Nel 2012 Maso aveva chiesto di uscire dal carcere commutando la pena in detenzione domiciliare ma il giudice di sorveglianza bocciò la sua richiesta. Ha fatto comunque molto discutere lo sconto di pena ricevuto dal detenuto autore di "un delitto alla Arancia Meccanica".

Sulla vicenda si è espresso  anche il sindaco della cittadina dove ebbe luogo il duplice omicidio: "Mi stupisco che ci siano ancora polemiche quando un condannato per un fatto comunque atroce – è il parere del primo cittadino di Montecchia, Roberta Cossia – ha scontato la sua pena e torna in libertà. Il motivo per il quale ciò suscita un certo fastidio sta nell'istinto vendicativo, umano, per cui non viene tollerato che ci sia un fine pena". La ragione, ritiene il giudice, è che in molti "c'è ancora un'idea sotterranea vendicativa, dell'occhio per occhio, di restituzione dello stesso male che uno ha fatto, come se lo Stato si dovesse porre sullo stesso piano". Maso si è dedicato anche allo scrittura. Negli ultimi anni Maso si è dedicato anche alla scrittura. Ne Il male ero, edito da Mondadori, racconta l’omicidio dei genitori ma anche il periodo che ne è seguito, fino alla sua redenzione, grazie all’aiuto di don Guido Todeschini, direttore di Telepace, che conosce in carcere.

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