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Tutti contro Tremonti. E i mercati votano la sfiducia verso l’Italia

Lo scontro Tremonti – Berlusconi & maggioranza non ha dato scampo al Paese. Banche sotto pressione, spread a livelli record: la speculazione ci tratta come la Grecia.
A cura di Biagio Chiariello
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E' durato poco e la freddezza è il sentimento che lo ha contraddistinto. Dai 45 minuti circa dell'incontro tra Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti sembra essere venuta fuori una cosa: il rapporto tra i due è ormai al capolinea ma, per il momento, si va avanti così. Nonostante la bizzarra storia della norma salva-Fininvest (oggi condannata dalla Corte d'Appello milanese a pagare 560 milioni di euro) abbia ormai definitivamente ampliato il solco che li divide. Nonostante contro il Ministro dell’economia ci sia ormai la stragrande maggioranza della maggioranza. Nonostante le vicende giudiziarie che vedono coinvolto lo stesso superministro. Tremonti non si dimette, Berlusconi non gli dà il benservito. In realtà sembra un controsenso ma in una giornata tragica per il Paese, con la speculazione finanziaria che non dà scampo, meglio non accelerare tempi e scelte. Anche perché al momento un’alternativa concreta non esiste.

La giornata di Tremonti era cominciata nel peggiore dei modi, con la lettura dei giornali e le notizie dell’inchiesta sull’ex consigliere politico Marco Milanese, gli attacchi da “metodo Boffo” (ovvero quel metodo che si basa sulla "pubblicazione sui mass media di notizie riservate o infondate atte a screditare chi viene preso di mira", a proposito del quale il superministro, nel corso di un interrogatorio a cui è stato sottoposto lo scorso 17 giugno nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P4, si dice "refrattario"), l’intervista di Berlusconi a Repubblica che avvalorava il rapporto ostile con Tremonti, "l’unico che non fa gioco di squadra, pensa di essere un genio e che gli altri siano tutti cretini". Come se non bastasse è arrivata anche la replica del "cretino" Brunetta, che ha sottolineato la "stupidità" della manovra economica. Tesi che, con altre parole, ha sostenuto anche il capo del Viminale, Maroni (manovra "poco equa"), annunciando  per la prossima settimana la presentazione delle "modifiche correttive" della Lega. Quindi il pranzo di lavoro col premier. Un faccia a faccia breve e freddo nel quale "è stato fatto il punto su tutti i problemi più attuali, a cominciare dalla manovra per la continuazione e il rafforzamento dell’azione di Governo. Il Presidente Berlusconi ha ribadito la volontà del governo italiano di raggiungere il pareggio di bilancio per il 2014, in linea con gli impegni assunti a livello europeo. Il decreto legge sulla manovra sarà approvato prima dell’estate”. Nel pomeriggio viene fatto sapere che nella manovra c'è un fondo-tesoretto da 5,8 miliardi (forse l'unica notizia positiva della giornata del Ministro dell'Economia) anche se non è ancora chiaro come sarà utilizzato.

E così con Tremonti alle corde, i mercati hanno reagito. E male. La speculazione internazionale ha attaccato a fondo, colpendo prima i titoli di Stato italiani e poi la Borsa, in particolare i titoli bancari. Piazza Affari ha toccato il fondo arrivando a perdere a metà seduta quasi 4 punti percentuali, per poi assestarsi al 3,47% (il peggiore in Europa). Preoccupanti i cali di Unicredit (-7,85%), di Banco Popolare (-6,46%), della Popolare di Milano (-6,12%) e di Intesa San Paolo (-4,56%).«L’unica cosa certa è che è in corso un attacco speculativo contro l’Italia» commentavano ieri analisti e broker finanziari. L’aumento dello spread tra i titoli a lungo termine italiani e quelli tedeschi ha superato la soglia massima di 245 punti base, raggiungendo un nuovo record dall’introduzione dell’euro a 245,3. In altre parole, la fiducia sulla capacità del Paese di saldare il debito sta crollando ai minimi e i titoli del debito pubblico considerati più rischiosi, per essere venduti, devono offrire un rendimento maggiore.

Il commento di Bersani, segretario Pd: “Tra il marasma evidente nel governo e una manovra che dà un colpo enorme al sociale e lascia interrogativi sulle reali prospettive di stabilità credo che l’Italia in queste ore corre qualche rischio. Invece di fare interviste e promesse che riguardano il 2013, Berlusconi dica una parola sulla situazione. Se non è in grado deve andarsene. Non si può andare avanti così, diventa pericoloso”.

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