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Turchia, il quotidiano d’opposizione Zaman stravolto: ora appoggia il governo Erdogan

Nella sua prima edizione dopo il commissariamento e il sequestro per “propaganda terroristica”, il quotidiano generalmente molto critico nei confronti del leader turco, mostra ora una linea di forte supporto al suo governo. Ma USA e UE storcono il naso.
A cura di Biagio Chiariello
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Titolo principale sull’ambizioso progetto del governo da tre miliardi di dollari per collegare i lati europeo e asiatico di Istanbul con un terzo faraonico ponte. In alto a sinistra, la foto del presidente Recep Tayyip Erdogan che stringe la mano a un'anziana e fa sapere che l'8 marzo celebrerà personalmente la festa della donna. Si apre così la prima pagina della nuova edizione di Zaman dopo il commissariamento. Il quotidiano solitamente sempre molto critico nei confronti del leader turco, ora mostra tutto il suo sostegno verso l’operato del governo di Erdogan. Zaman è stata l’ultima vittima di quella che, anche a guardare operazione del primo novembre con la messa in sequestro del gruppo editoriale Ipek, punta a censurare la stampa dissidente nel Paese. E così sul quotidiano trova spazio anche la solidarietà per i "martiri turchi" uccisi dai ribelli curdi nel sud-est del Paese.

Zaman, che ha una tiratura media di 650 mila copie, è stato commissariato dalle autorità con l'accusa di "propaganda terroristica" a favore del presunto "stato parallelo” voluto dall’imam esiliato Fethullah Gulen, che secondo Ankara che ha l'obiettivo di “rovesciare le autorità legittime”. Venerdì prima del blitz della polizia nella loro redazione di Istanbul, i giornalisti del quotidiano di opposizione erano riusciti a mettere insieme precipitosamente un'edizione anticipata e dalla foliazione ridotta da ventiquattro a 16 pagine. L'ultima prima pagina di Zaman parlava di "giorni bui" per la libertà di stampa in Turchia.

Ma il sequestro di Zaman è stato fortemente criticato sia dagli Stati Uniti, sia dall’Unione europea, che parlano di “un nuovo attacco al diritto di espressione e di stampa” in Turchia. Ieri Bruxelles ha ricordato ad Ankara che chi aspira a far parte della Comunità europea deve garantire a tutti i diritti fondamentali, e tra questi la libertà di stampa. Il Commissario europeo per la Politica di vicinato e i negoziati per l'allargamento, Johannes Hahn, si è dichiarato "estremamente preoccupato" per il commissariamento del giornale d'opposizione turco, dicendo che "mette in pericolo i progressi fatti dalla Turchia in altri ambiti". "Seguiremo questo caso da vicino. La Turchia, come Paese candidato, deve rispettare la libertà dei mezzi di comunicazione", ha scritto Hahn su Twitter.

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