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Turchia, fotografo italiano ferito alla testa e fermato dalla polizia

Daniele Stefanini, livornese di 28 anni, è stato ferito dalla polizia turca ed è stato fermato a Istanbul durante gli scontri della scorsa notte. È stato soccorso da un avvocato e trasportato in ospedale. La polizia lo ha messo in stato di fermo.
A cura di Susanna Picone
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Un fotografo italiano è stato ferito nel corso degli scontri di Istanbul, in Turchia, ed è stato fermato dalla polizia. Lo hanno indicato fonti dell’ambasciata d’Italia in Turchia. Si tratta di Daniele Stefanini, livornese di 28 anni: è stato colpito alle testa nel quartiere di Bayrampasha, poi soccorso da un avvocato dei diritti umani e trasportato in ospedale. Stefanini era in stato confusionale, secondo quanto si è appreso parte della sua attrezzatura è scomparsa. Dopo essere stato portato in ospedale la polizia turca l’ha messo in stato di fermo. Il fotografo è assistito dalle autorità consolari italiane. Stefanini, le cui condizioni di salute sarebbero già precarie in quanto il fotografo avrebbe un solo rene trapiantato, era arrivato in Turchia qualche giorno fa per seguire la rivolta in corso a Gezi Park. Numerose condanne da tutto il mondo continuano ad arrivare per quanto sta accadendo nel Paese, per la brutalità della polizia contro i manifestanti.

Domenica a Istanbul il premier Erdogan ha difeso con forza la sua decisione di sgomberare Gezi Park affermando che era suo dovere riportare l’ordine. Secondo fonti dell’associazione avvocati negli scontri di ieri la polizia ha arrestato 600 persone a Istanbul e ad Ankara e diversi giornalisti sarebbero stati picchiati e arrestati. Dall’inizio degli scontri quattro manifestanti sono stati uccisi e sono migliaia i feriti, almeno 50 di questi in condizioni molto gravi. Una decina hanno perso la vista. Anche un poliziotto è morto cadendo da un ponte in costruzione mentre inseguiva i manifestanti. Intanto oggi, i due principali sindacati turchi, Kesk e Disk, hanno indetto una giornata di sciopero nazionale per protestare contro la repressione di polizia delle manifestazioni anti-governative.

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