Turchia, arrestati leader del partito filocurdo. Subito dopo esplosione a Diyarbakir
Si contano almeno 30 feriti a seguito dell'esplosione di un'autobomba all'esterno di un edificio della polizia nella città turca di Diyarbakir, il centro della comunità curda del Paese. Lo riferisce la Cnn. Ci sarebbero però anche delle vittime. “Alcune persone, tra cui poliziotti e civili, sono martiri” dice il ministro della Giustizia di Ankara, Bekir Bozdag, con un’espressione usata in Turchia per indicare le vittime di attacchi terroristici.
La deflagrazione, attribuita dalle autorità al Pkk, è avvenuto dopo l'arresto di due leader del principale partito filocurdo e di diversi parlamentari. Il governo turco accusa l’Halkların Demokratik Partisi di essere il braccio politico del fuorilegge Partito dei lavoratori del Kurdistan. La retata nell'ambito di un'inchiesta antiterrorismo. In particolare, Selahattin Demirtas è stato arrestato nella sua casa nella città sudorientale di Diyarbakir, mentre la co-leader Figen Yuksekdag è stata fermata ad Ankara nell'ambito di un'inchiesta sul terrorismo, ha riferito l'agenzia di stampa Anadolu. Il giudice dovrà decidere se convalidare gli arresti. I deputati curdi sono stati invece fermati dopo l’entrata in vigore della legge che ha rimosso l’immunità parlamentare, dopo il rifiuto di presentarsi volontariamente davanti ai giudici.
Non è tutto. Il gruppo di monitoraggio Turkey Blocks ha infatti denunciato che l'accesso ai principali social network è stato bloccato nella notte in Turchia. “Facebook, Twitter e Youtube sono down dall'1.20 ora locale”, si legge sul sito del gruppo. Limitazioni sono state imposte anche ai servizi di messaggistica di WhatsApp e Instagram, per la prima volta a livello nazionale negli ultimi anni. Secondo Turkey Blocks, l'oscuramento è legato all'arresto dei parlamentari di Hdp.
