Tunisia, barcone rovesciato: recuperati i corpi di 150 migranti
enzE' di ieri la notizia della tragedia al largo della Tunisia, dove a causa di un'avaria un barcone, diretto in Italia, con 800 persone a bordo si era arenato rendendo impervi i soccorsi. Nello specifico, nella zona in cui si era verificato l'incidente le acque erano piuttosto basse, particolare non di poco conto, visto che proprio per questo motivo le navi militari hanno dovuto lasciare il campo a piccole imbarcazioni che, in totale, sono riuscite a portare in salvo circa 500 migranti, lasciando in balia del mare grosso e del loro destino altre 300 persone.
Il giorno dopo la tragedia bisogna fare i conti con i numeri: Carole Laleve, dirigente dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati, avrebbe fatto sapere che finora i corpi ritrovati a largo delle coste tunisine sono circa 150 e che le operazioni di ricerca continuano. La dinamica dell'incidente più accreditata sarebbe la seguente: quando il motore del barcone si è spento, in balia del mare grosso e in preda al panico dei soccorsi, i migranti si sono ammassati tutti su una parte. Gli immigrati, temendo per le proprie sorti, si sono spostati su un lato della barca per raggiungere i gommoni dei marinai tunisini che intanto stavano dando precedenza a donne e bambini.
L'ansia e l'esasperazione è stata più forte della pazienza e il peso degli immigrati avrebbe fatto si che la carretta si rovesciasse, provocando l'annegamento di molti di loro. Non è il primo degli incidenti che avviene in mare da quando è ripresa l'emergenza immigrazione sulle coste di Lampedusa: sono ancora vivide le immagini del barcone che si infrange sugli scogli e dei migranti costretti a tuffarsi nelle acque del porto per salvare la pelle.
Una situazione insostenibile e pericolosa, come dimostrano i fatti di ieri. Ad ogni modo, per ciò che concerne il recupero degli altri corpi sono in molti a ritenere che le correnti potranno portare i cadaveri prima presso le coste di Kerkennah e poi a riva. Successivamente verranno trasferiti al policlinico di Sefax, dove verranno identificati per la sepoltura.