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Trump avverte l’Iran in stile ‘Trono di spade’: “Le sanzioni stanno arrivando”

Nel tweet il presidente Trump ha condiviso una foto che lo ritrae, insieme alle parole ‘le sanzioni sono in arrivo’, e sotto la data 5 novembre, utilizzando lo stesso carattere della serie. La frase è un adattamento della citazione ‘Winter is Coming’ (l’inverno sta arrivando) usata per descrivere una stagione lunga e fredda senza una fine prevedibile. Il 5 novembre è appunto la data in cui le sanzioni entreranno in vigore.
A cura di Annalisa Cangemi
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"‘Sanctions are coming", cioè le sanzioni sono in arrivo. Con un messaggio su Twitter che strizza l'occhio agli amanti della serie televisiva ‘Trono di Spade', il presidente degli Stati Uniti Trump annuncia il ripristino di tutte le sanzioni Usa contro l'Iran, che erano state revocate con l'accordo sul nucleare del 2015. Quell'intesa fu un successo dell'amministrazione di Obama.

Nel tweet in questione Trump condivide una sua foto, con le parole ‘le sanzioni sono in arrivo', e sotto la data 5 novembre usando lo stesso carattere utilizzato dal Trono di Spade. La frase è un adattamento della citazione ‘Winter is Coming' (l'inverno sta arrivando) usata nella serie per descrivere una stagione lunga e fredda senza una fine prevedibile. Il 5 novembre è appunto la data in cui le sanzioni entreranno in vigore, alla vigilia delle elezioni di Midterm.

Il segretario di Stato Mike Pompeo e il segretario del Tesoro, Steve Mnuchin, hanno spiegato che le sanzioni sono indirizzate soprattutto verso operatori portuali, spedizioni marittime, cantieristica navale, banche e settore petrolifero. Le sanzioni entreranno in vigore lunedì, ma otto Paesi potranno continuare a importare il greggio iraniano per un periodo massimo di 6 mesi, scaduti i quali la situazione verrà aggiornata ancora. Secondo quanto riportato da fonti americane citate da Al Arabiya, tra questi Paesi c'è l'Italia, insieme a India, Giappone e Corea del Sud. Anche la Turchia ha annunciato di essere stata esentata, ma nessun altro Paese europeo rientrerebbe nelle esenzioni. Secondo Bloomberg ci sarebbe anche la Cina.

"Esenteremo alcuni Paesi, ma solo perché abbiamo visto uno sforzo e stanno riducendo le importazioni di petrolio dall'Iran", ha spiegato nel corso di una conference call il segretario di Stato, Mike Pompeo, senza però nominare alcun Paese. I maggiori clienti dell'Iran per il petrolio sono Cina, India, Turchia, Giappone, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, Grecia e Italia. In tutto, 700 persone o entità giuridiche sarebbero sulla lista nera americana, ha specificato il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin. La reimposizione delle sanzioni "ha lo scopo di privare il regime delle entrate che poi usa per diffondere morte e distruzione in tutto il mondo", ha detto Pompeo. "Il nostro obiettivo ultimo è costringere l'Iran ad abbandonare definitivamente le sue attività fuorilegge, che sono ben documentate, e a comportarsi come un normale Paese". La presa di posizione era attesa a Teheran e il presidente Hassan Rouhani aveva già sottolineato di non temere le minacce e le sanzioni Usa. In un comunicato, Francia, Germania, Regno Unito e Ue hanno "profondo rammarico" per la decisione Usa: "Deploriamo profondamente la reimposizione ulteriore di sanzioni da parte degli Stati Uniti", si legge nella nota, che sottolinea come l'accordo con l'Iran sia un "elemento chiave dell'architettura di non-proliferazione nucleare e della diplomazia multilaterale" ed "è cruciale per la sicurezza dell'Europa, della regione e del mondo intero". La dichiarazione congiunta è stata firmata dalla responsabile della diplomazia della Ue, Federica Mogherini, e dai ministri degli Esteri e delle Finanze tedeschi, francesi e britannici.

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