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Truffa al Servizio Sanitario Nazionale: a Crotone indagati i due terzi dei medici di base

A Crotone 42 medici di base sui 65 totali risultano indagati per truffa al Servizio Sanitario Nazionale. L’indagine riguarda la presunta prescrizione di farmaci a pazienti ignari o defunti.
A cura di Alfonso Biondi
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Carabinieri

A Crotone 42 medici di base su 65, ovvero i due terzi dei medici di base dell'intera città, risultano attualmente indagati nell'ambito di un'inchiesta per truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale. Con loro è coinvolto nelle indagini anche un farmacista, ora agli arresti domiciliari, che dovrà rispondere delle pesanti accuse di falso e truffa aggravata. L'arresto dell'uomo è stato eseguito dai carabinieri dei N.A.S. di Cosenza su provvedimento del Gip del Tribunale di Crotone. Le indagini, partite nel 2009, sono state coordinate dal procuratore di Crotone Raffaele Marzotta.

La precisa ricostruzione degli inquirenti ha fatto venir fuori un'enorme mole di prescrizioni di farmaci a pazienti ignari o, peggio ancora, defunti. Nello specifico, dal confronto incrociato tra i dati del Servizio farmaceutico territoriale con quelli della società che si occupa della catalogazione delle ricette, è emerso che i destinatari di alcune ricette risultavano essere persone decedute da oltre 30 anni.  Tali prescrizioni sarebbero state presumibilmente opera di alcuni medici di base della città. I medicinali interessati dalla truffa erano i più disparati, come anche il loro costo.

Le ricette taroccate venivano poi girate a farmacisti compiacenti che, a loro volta, avanzavano le dovute richieste di pagamento all'Azienda sanitaria provinciale. Il farmacista che ora si trova ai domiciliari è stato identificato come il destinatario della quasi totalità delle ricette cui provvedeva ad applicare fustelle false per poi richiedere il pagamento al Servizio Sanitario Regionale. L'ammontare complessivo della truffa si aggira attorno al milione di euro.

A carico del farmacista arrestato è stato anche emesso il sequestro di conti correnti bancari intestati e cointestati, oltre a quello di alcuni beni mobili ed immobili; il valore dei beni sequestrati ha raggiunto l'importo quantificato della truffa, pari a 1.176.375,95 euro.

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