Trieste, vicesindaco getta via coperte del senzatetto: “Intollerabile che dormano in strada”
Camminando per strada si è imbattuto in un ammasso di coperte e stracci usati con ogni probabilità da qualche senzatetto per riparasi dal freddo di queste notti gelide d'inverno ma, senza pensarci su due volte, li ha presi e li ha buttati in un vicino cassonetto della spazzatura solo per rendere, a suo dire, la strada più pulita. È quanto messo in atto dal vicesindaco di Trieste, Paolo Polidori, che ha raccontato il gesto in prima persona attraverso un post su facebook. "Sono passato in via Carducci, ho visto un ammasso di stracci buttati a terra… coperte, giacche, un piumino e altro; non c'era nessuno, quindi presumo fossero abbandonati: da normale cittadino che ha a cuore il decoro della sua città, li ho raccolti e li ho buttati, devo dire con soddisfazione, nel cassonetto: ora il posto è decente!" ha scritto infatti il vicesindaco triestino.
"Durerà? Vedremo! Il segnale è: tolleranza zero!! Trieste la voglio pulita!! PS: sono andato subito a lavarmi le mani! E adesso si scatenino pure i benpensanti, non me ne frega nulla!!" ha aggiunto il rappresentante della giunta locale, che però poco dopo ha fatto sparire il post. “Se c’è la persona lì, ovviamente non vado a portarle via le cose" ha spiegato poi Polidori all'agenzia Dire, rivelando di sapere a chi appartenessero quelle coperte. "È un uomo già attenzionato dai servizi sociali più volte, e più volte ha rifiutato di essere messo in una struttura protetta, dove io mi ero mosso per farlo andare”, ha raccontato il politico, noto esponente leghista e non nuovo a simili iniziative, aggiungendo: "Nessuno va oggi a Trieste, se non volontariamente, a dormire sotto le stelle senza un pasto caldo e senza potersi lavare". "Quindi ripeto: la possibilità di essere accolto c’è, non si può tollerare che le persone possano dormire così in strada. Non si può accettare una condizione di degrado così a Trieste, né in un caso, né in dieci o cento, se non vogliamo avere un accampamento a cielo aperto nella nostra città. Questo è una condizione che io combatto, sempre nei limiti della solidarietà, dell’umanità e del soccorso" ha concluso.