Tria stoppa la Lega: “Parere negativo sui mini bot, inutili e forse illegali”
Il ministro dell’Economia Giovanni Tria stoppa la discussione sui mini bot, aperta da una iniziativa parlamentare della Lega e diventata un vero e proprio caso politico anche a causa dell’orientamento ambiguo del Partito Democratico e delle diverse opinioni in casa 5 Stelle. Da Fukuoka, dove sta partecipando al G20 finanziario, Tria spiega di aver già dato parere negativo alla proposta di utilizzare i mini bot, argomentando la bocciatura della proposta che è uno dei cavalli di battaglia della Lega: “Per quanto riguarda l’interpretazione del debito, penso che i mini bot non servano. Nell’altra interpretazione, invece, non possono proprio essere fatti”.
Il ministro si riferisce alla possibilità di utilizzare i mini bot come moneta alternativa, condividendo nella sostanza le obiezioni del Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, che aveva chiuso nettamente all’ipotesi caldeggiata dai leghisti. La replica a Draghi del Carroccio era arrivata a stretto giro, da Claudio Borghi, che ha spiegato la sua posizione in una intervista a La Stampa, confemando che la misura sarà parte della riforma fiscale: “La risposta formalmente è corretta. So bene che è vietato introdurre monete parallele, sarebbe un disastro. La mia proposta è quella di introdurre uno strumento esigibile per il pagamento di debiti della pubblica amministrazione. Dunque non sarebbe nuovo debito, ma la cartolarizzazione di crediti esistenti. Né più né meno quel che aveva progettato Corrado Passera quando fu ministro del governo Monti".