Treviso: la débacle del sindaco sceriffo anti-immigrati
Potrebbe interrompersi bruscamente l'epopea del Sindaco sceriffo alla guida della città di Treviso. Stando agli ultimi dati disponibili, infatti, Giancarlo Gentilini dovrà ricorrere al ballottaggio per sperare di avere la meglio del candidato del centrosinistra Giovanni Manildo alle amministrative. Ma non basta, perché Gentilini (vicesindaco uscente) dovrà recuperare oltre 10 punti percentuali, dopo che il suo avversario ha raggiunto il 45% dei consensi al primo turno. Una débacle per il Sindaco sceriffo, da vent'anni alla guida della città, in un modo o nell'altro.
Gentilini, di cui sono note le prese di posizioni provocatorie (per usare un eufemismo) sulle questioni dei diritti e della cittadinanza agli immigrati e che non nasconde affatto le sue simpatie per il ventennio mussoliniano (lo abbiamo intervistato qualche mese fa), fu infatti eletto la prima volta nel 1994, per poi essere riconfermato nel 1998. Nel 2003, invece, essendo al terzo mandato fu "costretto" a farsi eleggere come consigliere per poi essere nominato vicesindaco dal suo successore Gobbo (situazione confermata nel 2008). Il tutto raccogliendo accuse di omofobia, misoginia, xenofobia e rimanendo coinvolto in una indagine per istigazione all'odio razziale. Ora però potrebbe essere costretto ad abdicare, ma del resto per l'uomo del "darò immediatamente disposizioni alla mia comandante dei vigili affinché faccia pulizia etnica dei culattoni" non è il cruccio peggiore.