Trenitalia e le discriminazioni dei suoi nuovi Frecciarossa
Trenitalia non ce la fa proprio a non far parlare di sé. Dal punto di vista negativo, sia chiaro. E stavolta udite udite non è solo, come succede da decenni a questa parte, per i soliti disservizi. E già perché dopo essersi "scusata per il disagio" un'infinita di volte coi passeggeri per gli orari non rispettati e le odissee dei pendolari, dopo i tagli del personale, gli incendi e, least but not last, l’entrata in vigore del nuovo orario che ha portato alla scomparsa di numerosi convogli a media e lunga percorrenza e i collegamenti notturni tra il Sud e il Nord del Paese, ora la compagnia ferroviaria è investita da una nuova polemica che riguarda quello che un tempo alcuni consideravano il suo gioiellino: la Frecciarossa.
Il servizio ad alta velocità di Trenitalia ha annunciato grandi cambiamenti per il nuovo anno. Con l'addio alla distinzione tra prima e seconda classe, ora gli italiani potranno viaggiare con quattro nuovi tipi di fruizioni con tariffe diversificate: Executive, Business, Premium e Standard. Una suddivisione che a ben vedere porta a rispolverare il concetto di classe come non succedeva dai tempi del Titanic. Infatti i più benestanti non potranno che scegliere la carrozza Executive per il loro spostamenti: "un viaggio esclusivo", come dice lo slogan, per sole otto persone sedute su poltrone in pelle con reclining fino a 138° e poggiagambe regolabile. Diversi i servizi: pasti e bevande a tutte le ore, giornali riviste e un monitor HD a 32 pollici. Per chi invece ama la tranquillità e vuole un viaggio in completo relax si consiglia il viaggio in Business class nell'apposita Area del Silenzio. Non potranno lamentarsi neanche coloro che sceglieranno di viaggiare in Premium class tra poltrone in palle e pareti divisorie in cristallo.
Le sorprese della "classe" Standard di Frecciarossa
Fin qui nulla di strano. Il viaggio dipende dalla possibilità del nostro portafoglio. I problemi emergono quando si vanno a leggere le caratteristiche della Standard class in Frecciarossa. Viene infatti specificato che, coloro che evidentemente non possono permettersi di viaggiare nelle classi più facoltose, si muoveranno comunque a 300 all’ora, ma senza i beneficio di cui sopra. Ma soprattutto che, onde evitare di disturbare gli altri passeggeri, «non è consentito l’accesso alle carrozze Premium, Business e Executive». Al massimo se vi viene fame c'è un «carrellino bar per l’acquisto di prodotti food, bevande calde e fredde e caffè espresso in sostituzione dell’accesso alla carrozza bar/ristorante riservata ai clienti Executive, Business e Premium.»
La «follia» è stata prontamente denunciata dall’Adoc che sottolinea come i passeggeri della Standard sui Frecciarossa sono «letteralmente prigionieri nelle carrozze a loro riservate», dichiara Carlo Pileri, presidente dell' Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori. «Trenitalia, dopo l'umiliare quotidianamente i pendolari, non rispettare gli orari dei treni, non rimborsare congruamente per i continui disservizi, ora vuole tornare ai servi gleba o ai paria.»
Come se non ciò non bastasse a documentare una discriminazione bella e buona, la foto di presentazione per ogni categoria di viaggio documenta a pieno la disparità di trattamento sfociando addirittura nel razzismo. Se nell'Executive ci sono manager ed alti dirigenti, in Standard c'è quella che ha tutta l'aria di essere un famiglia di immigrati.
Siamo sicuri che la nuova campagna di marketing di Trenitalia avrà fatto breccia nei cuori della Lega Nord. Noi invece vi consigliamo di prendere l'aereo, che fa certamente meno ritardo, costa meno e non vi tratta da reietti.