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Tre bambini contagiati dalla tbc al policlinico Gemelli di Roma

Tre neonati sono risultati positivi al virus della tbc a seguito dei controlli effettuati dopo che un’infermiera si è ammalata di tubercolosi. Entro fine agosto controlli a tappeto su tutti i bimbi nati tra il 1 marzo e il 25 luglio e che potrebbero essere entrati in contatto con l’infermiera. Intanto i Nas hanno acquisito tutta la documentazione per accertare eventuali responsabilità.
A cura di Antonio Palma
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Policlinico Gemelli

Non si sa ancora se sia un nuovo caso di malasanità o una pura casualità quello che sta accadendo all’ospedale Gemelli di Roma. Tre bambini nati tra marzo e luglio sono stati contagiati dal virus della tubercolosi, venendo a contatto con un’infermiera che si era ammalata. La vicenda è ancora tutta da chiarire e il procuratore aggiunto Leonardo Frisani ha dato mandato ai Nas dei carabinieri di svolgere le dovute indagini presso il policlinico romano.

Le questioni da chiarire sono diverse, in primis se i casi siano collegati e se la malattia dell’infermiera sia stata diagnosticata in tempo, ma anche se in seguito siano stati adottati tutti i provvedimenti del caso per evitare che il contagio si diffondesse tra i pazienti. I Nas acquisiranno tutte le cartelle cliniche dei bimbi nati nel policlinico tra marzo e luglio e la documentazione dei turni del personale ospedaliero. Per il momento comunque il fascicolo aperto dalla magistratura è senza ipotesi di reato e senza indagati.

Subito dopo la notizia della malattia dell’infermiera sono scattati i controlli sul personale e sui pazienti del policlinico, che hanno evidenziato la positività dei tre neonati. A differenza della bambina ricovera al Bambino Gesù gli altri due bimbi, un maschietto e un’altra femminuccia, non è certo che sviluppino la malattia. Come ha sottolineato la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, dopo la riunione dell'Unità di coordinamento, anche se i bambini sono stati in contatto con il virus non significa che si siano ammalati. Proprio per questo subito è partita la profilassi specifica in questo tipo di casi, che permette di non sviluppare la malattia anche se sia avvenuto il contatto con il batterio. Intanto la stessa unità di coordinamento ha deciso controlli a tappeto entro fine mese, per tutti gli oltre mille bambini nati tra il 1 marzo e il 25 luglio e che potrebbero essere entrati in contatto con l'infermiera.

Intanto le condizioni dell’infermiera, ricoverata all’ospedale Spallanzani in isolamento dalla fine di Luglio, sono in netto miglioramento, anche se solo dal punto di vista fisico. La donna, come ha raccontato il direttore sanitario, è afflitta dal dolore per la sensazione di essere considerata responsabile dell'intera vicenda. In realtà sembra che la donna, affetta dai primi sintomi della malattia, si sia fatta visitare, ma nessuno si è accorto del pericolo, anche perché l’infermiera era anche vaccinata contro la Tbc.

Mentre si aspettano i risultati dell’indagine per capire se vi siano state negligenze, la Regione Lazio ha annunciato l'attivazione di quattro numeri informativi dedicati ai genitori dei neonati interessati alla vicenda, che comunque saranno contattati per le verifiche e i controlli previsti.

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