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Trattativa Stato-Mafia: oggi prende il via il processo

Il processo prende il via dall’aula bunker del carcere di Palermo: dieci gli imputati.
A cura di Davide Falcioni
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Il processo sulla trattativa Stato-Mafia prende il via oggi nell'aula bunker del carcere di Palermo. Gli imputati sono dieci: i capimafia Totò Riina, Leoluca Bagarella, Antonino Cinà, ex politici come Marcello Dell'Utri e Nicola Mancino, gli ex ufficiali del Ros Antonio Subranni, Mario Mori e Giuseppe De Donno, il pentito Giovanni Brusca e Massimo Ciancimino: quest'ultimo veste i panni dell'imputato ma anche del testimone ed è ed è accusato di concorso in associazione mafiosa e calunnia all'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, per gli altri le accuse sono di violenza o minaccia a Corpo politico dello Stato: la Mafia avrebbe infatti condizionato le istituzioni attraverso la strategia delle stragi, alleandosi con massoneria e gruppi di destra eversiva.

Il primo atto del progetto sarebbe stato l'assassinio dell'eurodeputato Dc Salvo Lima, a cui seguirono le minacce a diversi altri politici tra i quali l'ex ministro Calogero Mannino che, per salvarsi la vita, avviò uno trattativa con i boss, con l'aiuto del capo dei Ros Antonio Subranni. Ma alla trattativa avrebbero partecipato anche il generale Mori e l'ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino. La mafia ottenne il suo scopo, con la revoca di 334 41-bis e un netto ammorbidimento del regime carcerario. A sostenere l'accusa in giudizio saranno il procuratore aggiunto Vittorio Teresi e i pm Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene. La Procura ha citato 178 testimoni tra i quali il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il presidente del Senato Piero Grasso.

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